Scomparso a 81 anni Gino 'Cerruti' Battaglini, uno dei personaggi più
rappresentativi di Costacciaro
“Il suo nome era ‘Cerutti’ Gino, ma lo
chiamavan drago... gli dicevan che era un mago”.
Costacciaro
perde il suo personaggio più illustre, Gino Battaglini, morto a 81 anni
domenica 18 settembre alle 3 del mattino per un infarto. Nato a Gubbio
il 7 novembre 1929, lascia un ricordo indelebile nel paese. Amico di
intere generazioni, l’amico di tutti, l’amico che hanno potuto ammirare
nonni e nipoti. Poeta, cantore, barzellettiere, viene etichettato come
‘Cerutti’ dalla famosa canzone di Giorgio Gaber ‘La ballata del Cerutti
Gino’. La sua magia più grande era di sentirsi sempre giovane, sia nello
spirito che come forma fisica, e di trasmettere al mondo intero la sua
allegria. Un personaggio bizzarro di cui abbiamo ammirato le
straordinarie performance, che sembravano migliorare con l’avanzare
dell’età, per decenni. Il tempo passa per tutti, lui ringiovaniva con
l’avanzare dell’età e ha continuato a divertirsi e a far divertire fino
all’ultimo, con la sua 'focosa' ironia. L’artista, come amava definirsi,
ci ha lasciati. E Costacciaro perde con lui quel pizzico di sana
‘follia’ che ha caratterizzato il paese in tutti questi anni. Ha
rappresentato il portabandiera, il simbolo di Costacciaro per oltre un
decennio, vestito in divisa per la festa del patrono, il Beato Tommaso,
durante la benedizione delle macchine. Passava esultante, in piedi, su
un camioncino scoperto, e ad ogni giro del paese veniva acclamato come
un eroe. Un eroe lo è stato anche il giorno del suo funerale, avvenuto
lunedì 19 settembre alle ore 15 a San Francesco di Costacciaro. Tutto il
paese era presente per il suo addio, in tanti gli hanno reso omaggio,
salutandolo con commozione come solo i ‘grandi’ sanno suscitare. Era
davvero un ‘grande’ il Gino (che però era solo 1,60cm) e rimarranno
impressi sulla mente di tutti noi i suoi tormentoni: tra tutti uno
ancora oggi in uso è “la canala” (urlava questa parola di continuo senza
un significato preciso), che ha caratterizzato la novità estiva del
2003; passando a “se fossi stato un’anticchia più alto spaccavo il
mondo”. Ma il suo più celebre successone è stato “a rasotera” urlato a
tutti gli spilungoni (come per dire che lui mangiava in testa a
tutti!!!). Scherzava con tutti, dal più anziano al più giovane, e in un
solo secondo bastava che gli pronunciassi il tuo cognome e lui era già
in grado di costruirci una filastrocca ricca di rime. Le barzellette
erano il suo forte, ma anche nel canto andava forte, celebre il suo
personale “nessun dorma”. Dal niente creava il tutto. Era in grado di
improvvisare qualsiasi cosa e a volte si immedesimava anche un mago: “se
ti metti all’angolo vedrai come ti faccio cadere i pantaloni” ripeteva,
e la gente (soprattutto i bambini) impaurita, fuggiva via. Arrivato a
Costacciaro dalla vicina Gubbio, in poco tempo già si era guadagnato
l’amore e la simpatia di tutti. Era anche il mago delle scarpe, infatti
per molti anni è stato il calzolaio del paese, con ottimi risultati. Ci
ha lasciati Gino. Con quel cappellino inseparabile sei entrato nei cuori
di tutti e la tua “macchietta” rimarrà impressa per sempre. Il destino
ha voluto che se ne andasse nello stesso modo del suo inseparabile amico
Leopardi Antinucci (morto il 26 novembre 2005), il mitico “Leo” come lo
definiva. Costacciaro perde il suo ultimo personaggio storico, il più
rappresentativo. Nessuno ormai sarà più in grado di calcare le sue orme.
Roberto Panetta
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