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Sarà una delle principali attrattive della zona della
fascia appenninica tra i comuni di Scheggia e Fossato di Vico
La nuova opera permetterà di entrare nel cuore del
Cucco
Lo sviluppo passa sotto una grotta
Costacciaro
- Un'occasione di sviluppo lunga 700
metri.
E il progetto è ormai in dirittura d'arrivo. È la grotta di Monte
Cucco, una delle principali attrattive della zona della Fascia appenninica
tra i comuni di Scheggia e Fossato di Vico e che ultimamente ha fatto
parlare di sé piuttosto spesso. Anche perché, finalmente, si potrà
"toccare con mano": dalla prossima primavera capiremo quanto questa
occasione di sviluppo sopra Costacciaro valga davvero in termini di
ricaduta economica nel territorio del Parco del Monte Cucco, perché il
sistema delle grotte sarà accessibile agli appassionati da aprile/maggio
2007. I lavori, ordinati da comunità montana Alto Chiascio e Patto
territoriale dell'Appennino centrale e costati un milione e 98mila euro,
una cifra che dà la dimensione dell'importanza dell’investimento, sono
durati oltre un anno e hanno concluso una serie di interventi che
permetteranno l'accesso alla grotta a esperti e interessati entro la
prossima primavera. Naturalmente non si potrà visitare l'intero sistema,
la grotta misura in tutto 32 chilometri, ma, almeno al momento, una
piccola parte: appunto i 700 metri di cui sopra. Ma entriamo nel dettaglio
di quello che si vivrà "immergendosi" nel Monte Cucco. Si entrerà
dall'ingresso est, scendendo subito verticalmente per una trentina di
metri grazie a una scala a pioli. Da qui si incontreranno numerose
gallerie e si accederà alla Cattedrale, la "sala" più grande. Dopo un
tratto in lieve salita si passerà sotto una formazione rocciosa, l'Arco
etrusco, e si giungerà nella sala Margherita. Da qui, attraverso scalette
e ponti, si arriverà all'accesso nord e si tornerà a mirare il cielo,
terminando l'esclusiva avventura. Della grotta di Monte Cucco si è anche
parlato di recente in occasione delle giornate europee del patrimonio,
approfondendo il discorso. A Costacciaro si è così organizzata una
conferenza a tema ("Grotta di Monte Cucco: un patrimonio tra natura e
cultura") con tanto visita guidata al Museo laboratorio del Parco.
Dapprima si è discusso sulla storia delle visite esplorative con
l’assessore alla cultura del comune di Costacciaro Euro Puletti, il
direttore del Cens Francesco Salvatori e il docente dell'università di
Urbino Marco Menichetti. Quindi spazio alla valorizzazione della grotta
con il bilancio di ciò che è stato fatto e di ciò che resta da fare. Di
rilievo l'intervento del sindaco di Costacciaro Rosella Bellucci, che ha
spiegato come il progetto di valorizzazione della grotta sia un elemento
centrale nelle politiche del Parco e del territorio dell'Alto Chiascio.
Ciò da ogni punto di vista: turistico, ambientale e culturale. Il progetto
può significare molto per un'occupazione a vasto raggio che potrebbe
allacciarsi anche a regioni limitrofe. Tutto è quasi pronto, ma, come
sottolinea il sindaco, rimane ancora da collegare l'impianto
d'illuminazione interna all'energia elettrica e creare un sistema di
collegamenti tra i centri storici dei comuni e Pian de le Macinare e Pian
di Monte, per consentire ai visitatori di raggiungere gli ingressi senza
difficoltà. Ma la grotta di Monte Cucco non può rimanere un qualcosa a sé
stante, sebbene, magari, ben inserita nel contesto del Parco. Per far
decollare il tutto, una buona volta, si rendono necessari eventi (e la
promozione di essi) il cui oggetto sia la grotta stessa e istaurare
rapporti solidi con le Marche (e non solo). In particolare con l'area del Catria, subito confinante con la zona del Cucco. Un treno da prendere al
volo.
Gianluca Marchese |
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