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Costacciaro - Fra i numerosi
enigmi storico-artistici, che, negli ultimi anni, si sono presentati alla
mente degli studiosi, un posto privilegiato è stato è stato occupato da un
altorilievo, tratto da un grande blocco di pietra calcarea del Monte
Cucco, che fa bella mostra di sé sul lato interno della porta medievale
(“Torre dell’Orologio”) del borgo pedeappenninico di Costacciaro. Quello
che potremmo chiamare “l’uomo di sasso di Costacciaro” misura attorno ai
90 cm d’altezza, per 30 di larghezza e 15/20, circa, in corrispondenza
della testa, la cui parte sommitale, essendo mancante, è stata sostituita,
al momento dell’”incastonamento” nella torre duecentesca, da un mattone, a
probabile protezione dell’intera scultura dagli agenti atmosferici. Il
personaggio appare come assiso su di un grande scranno, costituito dalla
stessa pietra, grazie alla quale è stata realizzata la scultura. La parte
bassa dell’abito, palesemente ricavata, per sottrazioni di volumi, da una
pietra più piccola, ma della stessa natura, successivamente aggiunta,
mostra un motivo ornamentale, forse richiamante la simbologia del
“trimonzio” municipale di Costacciaro (o del “quinquemonzio” eugubino),
sormontato, però, qui, da un giglio, o da due foglie di palma. Il corpo
della scultura presenta una forma generale, vagamente assimilabile a
quella d’un cono rovesciato. La testa, alta, come detto, sui 15/20
centimetri (dunque dimensionalmente vicina a quella d’un uomo) e che forma
un ovale quasi perfetto, mostra una buona riuscita per ciò che concerne la
realizzazione dei tratti salienti del volto: occhi ravvicinati con due
forellini a riprodurre le pupille, naso proporzionato, e ben tratteggiato
anche nelle narici, bocca piccola, ma commisurata al resto del capo, mento
pronunciato, orecchie non grandi, con padiglione auricolare appena
accennato, ma fortemente a sventola. Molto ben riuscito il collo, che va
gradualmente ad innestarsi sulle spalle ed il busto, coperti, fino ai
piedi, da un lungo abito, simile a toga, la quale tende ad allargarsi,
verso l’estremità inferiore, ed è apparentemente composta da una
sopravveste e da una sottoveste. Singolari appaiono, inoltre, le dieci
dita dei piedi, di forma anatomica, che spuntano da sotto l’orlo della
sottoveste. Più approssimativa risulta, invece, la resa delle braccia,
che, ripiegate sopra l’addome, reggono, rispettivamente, una piuma d’oca
(stretta fra il pollice e l’indice), a destra, ed un libro, a sinistra.
Ben curate sono, poi, anche le mani le dita. In alto, e a destra della
statua, compare un monogramma, forse la sigla, o il “sigillo”, dello
scultore. Il libro e la piuma d’oca che tiene nelle mani parrebbero,
inoltre, indicare che si tratta di uno scrittore, probabilmente un
giureconsulto, od un legislatore. Dopo ulteriori studi sembra che
l’altorilievo debba essere ricondotto entro la corrente artistica della
scultura romanica, e rappresenti la figura di un “legista”, posto a
vigilare, dall’alto, sul suo paese, e forse realmente esistito nella
Costacciaro del Medioevo.
Euro Puletti
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