|
Dopo il furto sacrilego a San Francesco, da
Costacciaro si rivendica la restituzione
Si riapre la disputa sugli angeli
Foligno - Mentre
proseguono le indagini dei carabinieri sul furto che nei giorni scorsi è
stato perpetrato nella chiesa di San Francesco,
dove dall'urna della Beata
Angelina (fondatrice del monastero di Sant'Anna) sono state sottratte due
sculture lignee dorate raffiguranti altrettanti angioletti e le ali di due
grandi angeli, si riapre il contenzioso con Costacciaro, che appartiene
alla diocesi di Gubbio, per la restituzione proprio dei due grandi angeli,
che appartengono alla parrocchia di San Marco Evangelista di Costacciaro e
che sostenevano l'urna del Beato Tomasso da Costacciaro, veneratissimo
patrono e protettore dell'antico castello. E da Costacciaro si fa sentire
il parroco don Nando Dormi che nel condannare il furto sacrilego avvenuto
a Foligno, sottolineato come anche i cittadini del proprio paese si
sentano "irritati e offesi contro chi fa lo scaricabarile, contro chi
'palleggia la la restituzione' degli angeli ai legittimi proprietari,
irritati e offesi dalla Diocesi di Foligno e dai Frati Minori Conventuali
dell'Umbria". Un affondo senza peli sulla lingua, "perché - ricorda don
Nando - sono più di due anni che vengono intrattenute formali trattative
per riavere ciò che, carte alla mano, dovrebbe davvero appartenere,
spiritualmente e materialmente, a Costacciaro. Mentre il ministro dei beni
culturali Rutelli ha riportato in Italia opere trafugate a finite in Paesi
stranieri, qui da noi, in Italia, all'interno di realtà religiose -
afferma sempre il parroco - si fa lo scarica barile o si richiede una 'permuta',
delle copie delle statue per riavere ciò che è di proprietà di
Costacciaro, il tutto per non mettersi in guerra fra enti religiosi
diversi".
|
|