Anno 1° numero 4 aprile 2002

Promozione dell’area del monte Cucco. Il presidente Emilio Bellucci anticipa le strategie

Tanti progetti per il parco

 Di Guido Giovagnoli

                Il parco del monte Cucco ricade nei quattro comuni della fascia appenninica ed è stato istituito nel 1995. E’ l’unico parco regionale umbro che si è dotato di tutti gli strumenti di pianificazione previsti dalla normativa: piano dell’area naturale protetta e piano economico e sociale. Il regolamento generale del parco è all’esame della Giunta Regionale per l’approvazione definitiva. Doveroso un passo indietro quando l’istituzione del parco è stata preceduta da una lunga fase di concertazione. <<E’ arrivata dopo circa quindici anni di serrato dibattito – rivela Emilio Bellucci, presidente in carica dal maggio 2001 – per iniziativa di un gruppo di lungimiranti amministratori la cui intuizione era e resta a mio parere valida ancora oggi: puntare su un tipo di sviluppo sostenibile, che facendo leva sulle bellezze ambientali e naturalistiche del territorio portasse a creare una serie di attività basate su un turismo qualificato>>. Qualche cenno sull’organigramma di gestione? <<Attorno al presidente c’è un Consorzio di gestione che è composto dai sindaci o loro delegati dei quattro comuni, oltre ai rappresentanti della Provincia di Perugia, della Comunità Montana ‘Alto Chiascio’ e dell’Università degli Uomini Originario di Costacciaro>>. Diversi problemi hanno accompagnato le fasi della sua istituzione. La Regione spesso è stata chiamata in causa. <<Il problema principale – riprende Bellucci – è stato quello della poca attenzione e scarsa autonomia finanziaria concessa ai consorzi di gestione dei parche dalla Regione Umbria, la quale in una sorta di ‘neocentralismo regionale’ pretende di gestire da Perugia, realtà complesse come le aree naturali protette, scavalcando o ostacolando la volontà e le idee delle amministrazioni locali. Di fatto ad oggi, il contributo della Regione Umbria al bilancio del parco del parco del monte Cucco è di 20.000 euro che sommati ai contributi degli altri membri del Consorzio porta il totale a 50.000 euro: una cifra irrisoria>>. Che tipo di strategia state conducendo? <<Ho proposto al  Consorzio una  politica basata su progetti che  tendano a

 

dotare il territorio delle infrastrutture necessarie per la sua piena valorizzazione, dalla sentieristica ad interventi d’arredo urbano e nei centri storici sino ad una proposta di ‘parco archeologico’ lungo la via Flaminia che assieme ad una rete museale, possa dare l’idea al visitatore della identità storica e culturale del territorio. Tutto questo ma non solo>>. Un piano ambizioso che necessita di un grande sforzo economico? <<Ci sono i fondi strutturali della Comunità Europea per il periodo 2000-06 che rappresentano l’occasione per effettuare gli investimenti. Ciò tuttavia implica la soluzione di due questioni: che sia chiaro quale il ruolo dei parchi nella programmazione regionale e che di conseguenza si trovi la volontà politica per superare il problema della partecipazione alla spesa: i fondi strutturali, infatti, implicano il versamento da parte degli enti che vogliono usufruirne, di un contributo (cofinanziamento) in percentuali rilevanti, il che per un parco composto da quattro piccoli comuni come il monte Cucco è un serio problema>>. Progetti di rilievo sono già in cantiere? <<Stiamo portando avanti una serie di iniziative interessanti: un sistema di raccolta differenziata di rifiuti urbani, basata su due ‘isole ecologiche’ e sulla raccolta porta a porta per i comuni di Scheggia e Pascelupo, Costacciaro e Sigillo. Altri progetti sono in piedi con l’Assessorato ai parchi della Provincia di Perugia. Attraverso l’accordo di programma tra Ministro dell’Ambiente e Regione sono stati finanziati per una cifra pari a 900.000 euro la sistemazione dei sentieri del parco ed interventi sull’arredo urbano nei capoluoghi e frazioni. E’ stato attivato ed è in corso il progetto di ‘Agenda 21 Locale’ denominato ‘Cucco 21’ finanziato per circa 150.000 euro dal Ministero dell’Ambiente e che porterà a svolgere una attività di monitoraggio ambientale sul territorio che, con il coinvolgimento delle popolazioni del parco, tenderà ad individuare le strategie per lo sviluppo sostenibile.

Da ultimo è in fase di realizzazione un progetto rivolto agli imprenditori locali, con fondi a valere sul piano di sviluppo rurale, per la realizzazione di un portale internet che permetta la vendita dei prodotti tradizionali, dell’agricoltura biologica mediante commercio elettronico, la prenotazione nelle strutture ricettive ed altro ancora>>. Le interrelazioni con la città di Gubbio potranno giocare un ruolo determinante. Cosa sta maturando di concreto? <<Abbiamo dato la nostra adesione alla proposta del Comune di Gubbio per la realizzazione di un progetto integrato del comprensorio basato sulla filiera ambiente-cultura-turismo. La collaborazione tra un centro a vocazione turistica come Gubbio e l’area del parco, i cui dati sul movimento turistico sono in crescita da quattro anni può portare a sinergie importanti>>. Emilio Bellucci chiude analizzando la vicenda dei rapporti con Fossato di Vico. <<Nel mese di dicembre 2001 ha adottato una delibera del proprio Consiglio Comunale in cu si da mandato al sindaco di adoperarsi per chiedere l’uscita del proprio Comune dal parco del monte Cucco, adducendo come motivi vari ‘equivoci’ che evidentemente sussistono dal 1995, ma di cui l’Amministrazione di Fossato e il Consiglio Comunale si sono accorti solo ora. Il Consorzio del parco ha chiesto al sindaco Monacelli di precisare con chiarezza quali sono le varie intenzioni del proprio Comune. Se la richiesta è quella di uscire del parco essa va rivolta al Consiglio Regionale, se la richiesta riguarda invece una modifica dei confini del parco, in modo diciamo più consono alle ‘vocazioni’ del Comune di Fossato di Vico, il Consorzio, quando conoscerà in modo dettagliato la proposta esprimerà il proprio parere>>.