Anno IV° numero 115 giugno 2005

 

 

LA STORIA QUARANT'ANNI DI ATTIVITÀ A COSTACCIARO E NELLA FASCIA TRA ANEDDOTI E CURIOSITÀ

IVO PULETTI L’ULTIMO MEDICO CONDOTTO

di Guido Giovagnoli

L’ultimo medico condotto a Costacciaro, un'icona in tutti i paesi della Fascia: il dottor Ivo Puletti proprio qualche giorno fa ha ricevuto dal presidente del centro socio‑culturale di Costacciaro Anacleto Bellucci una targa di riconoscenza per l'opera prestata in quarant'anni di intensa attività. Lo abbiamo ospitato in redazione accompagnato dal figlio Euro: una chiacchierata per riportare alla memoria aneddoti e vicissitudini di un uomo, 81enne, stimato e apprezzato per quel profondo senso del dovere che lo ha accompagnato in tutta la sua carriera professionale.

 

Orfano a 6 anni

Puletti, orfano a 6 anni di un maresciallo dei carabinieri, uomo originario di Costacciaro, è nato a Venarotta di Ascoli Piceno, località dove il papà era comandante di stazione. È diventato ben presto il punto di riferimento della famiglia. Ha compiuto gli studi a Gubbio presso il seminario diocesano frequentando il liceo. Tra i suoi compagni di scuola il dottor Pierini, il dottor Dante Ambrogi e il dottor Tonino Nardi.

 

In bici a Roma

"Il 15 dicembre 1943 ‑ racconta il dottor Puletti ‑ inforcai una bicicletta da donna con pneumatici pieni e partii da Villa Col de' Canali per Roma. Andai a iscrivermi a medicina e alloggiai presso le suore missionarie della scuola. Un viaggio di 8 ore". Furono anni difficili, anni di guerra e di stenti. Puletti fu allievo del famoso luminare Valdoni, professore di patologia chirurgica e si laureò nel 1953 con un certo ritardo a causa degli eventi bellici. Non avendo da lavorare dalle sue parti, si stabilì a Ostia dove iniziò la professione.

 

II ritorno a casa

Un giorno... "direttamente da Costacciaro ‑ ricorda ‑ mi venne a trovare Igino Pallucconi, un compaesano, che mi propose di assistere i coltivatori diretti del comune (la cosiddetta mutua povera). Accettai e nel 1955 iniziai a lavorare nel mio paese". Libero professionista e medico della mutua dal 1955 fino al 1970, Puletti dal '70 divenne medico condotto di Costacciaro e ufficiale sanitario fino al pensionamento avvenuto nel 1994.

 

Anche chirurgo

Medico di stampo antico, disponibile 24 ore su 24, vicino alla gente, ai contadini e ai montanari, Puletti assicurava ogni urgenza, da un parto difficile a una sutura in casa fredde, poco illuminate e poco igieniche (lo chiamavano a qualsiasi ora, recandosi nella sua abitazione. Tante notti è stato tirato giù dal letto, svegliato dal rintocco della campanella affissa sulla porta). "Non si contano gli interventi che oggi si fanno solo in sala operatoria. Non dimentico quando ho fatto nascere un bambino estraendolo per i piedi e le suture post partum di primo e secondo grado senza mai una complicazione nonostante le precarie condizioni igieniche delle case in cui operavo".

 

Quel dente... sulla vite

Puletti è stato un formidabile estrattore di denti. Un episodio merita attenzione. "A Villa Col de' Canali ‑ dice ‑ viveva Antonio Rughi, detto Paiccio, abile potatore e straordinario cacciatore. Un giorno mentre era intento a potare la mia vigna fu colto da un forte mal di denti. Antonio soffriva non poco. Salii sulla pianta, gli chiesi di farmi vedere il dente. Presi una pinza universale che mi portavo sempre dietro in una borsa, afferrai il dente e glielo tolsi sulla pianta. Paiccio fece un salto quasi che cademmo dalla vite. Poi mi guardò e mi disse: Dottò m’ete armesso al mondo’. Era un dente mobile, non faticai più di tanto". Dentista talmente bravo che... "per i casi difficili il dentista di Sigillo Paolo Marianelli e il dentista di Gubbio Camponovo mandavano i loro pazienti dal sottoscritto. Ordinai delle pinze anche da New York per estrarre le radici dei denti. Pinza, martello e scalpello, questi gli attrezzi che usavo".

 

• II gesso ad Anacleto

Rinomato per la cura delle ossa e delle malattie bronchiali, Ivo Puletti fu noto anche per l'appli­cazione dei gessi. "Anacleto Bellucci una volta ‑ rammenta ‑ si ruppe radio e ulna. Frattura molto brut­ta. Senza paura presi delle fasce bagnate, gliele girai attorno e alla fine andò tutto per il verso giusto".

 

• La cura degli animali

Sempre pronto a qualsiasi chiama­ta, il "nostro" dottore viaggiava in lungo e in largo sul territorio co­munale prima con la bicicletta, poi con moto. Lo chiamavano anche per suturare ferite di animali: "Quante lotte con cavalli, maiali ma anche piccioni, falchi. Soprattutto con i quadrupedi, io, in ginocchio sul prato a ricucire brutte ferite".

 

• L'intervento a Giacomino

"Aveva dolore, mi chiese di inter­venire. Dovevo operare una fistola perianale e non ero molto convin­to. Bastava poco per complicare il tutto, un minimo movimento del paziente. Giacomino insistette e operai: l'intervento riuscì e tirai un grosso sospiro di sollievo".

 

• La minaccia

"Una volta, chiamato da un contadino che stava male, presi la bici e per arrivar prima, tagliai il tragitto percorrendo un tratto di proprietà privata di tale Carlaccio, che fu un ardito del fascismo. Mi venne incontro con tanto di piccone in mano, temetti il peggio ma fortunatamente il tutto rimase solo una minaccia".

 

• Mai un giorno di ferie

In quarant'anni il dottor Puletti non si è concesso un solo giorno di ferie: "E neanche uno di malattia. Una volta una vecchietta, mentre stavo compilando una ricetta, mi disse: `Dottò lei sta male, ha gli occhietti lucidi'. Avevo la febbre ma non potevo lasciare".

 

• Gli hobby

Ivo Puletti è stato anche un ottimo cacciatore, eccelso ballerino di ballo liscio (ancora oggi si diletta accompagnato al centro anziani di Gubbio dal figlio Euro) e muratore. Ha costruito da sé una torre colombaia e una chiesetta nonché gli archi interni in mattone della propria abitazione. Un curiosità: durante gli studi a Gubbio in occasione di una Festa dei Ceri Mezzani, prese il Cero di San Giorgio. Ivo Puletti tornando al proprio mestiere si congeda con un pizzico di amarezza: "Ho dato tutto per la mia professione. Oggi il giuramento di Ippocrate per la stragrande maggioranza dei medici è valido solo sulla carta...".