Anno VII° numero 233 6 giugno 2008

 

Protezione civile, il primo piano multirischio dell'Umbria è realtà

Il sindaco Bellucci: "Per fronteggiare le emergenze locali"

“E’ stato attuato in via sperimentale per replicarlo in altre realtà”

Ingloba i percioli idrologici, idrogeologici, neve, incendi, trasporti e sismici

di Guido Giovagnoli

II Comune di Costacciaro, inserito all' interno del progetto "Comuni Sicuri" della Provincia di Perugia finalizzato a supportare le amministrazioni locali nella redazione dei piani comunali di protezione civile, si è dotato di un Piano comunale multirischio comprensivo del rischio incendi di interfaccia. "Il progetto è stato attuato in via sperimentale dalla Provincia di Perugia, per valutare l'opportunità di replicarlo in altre realtà locali; grazie a questa sperimentazione il nostro piano è il primo ed unico in Umbria a inglobare quanto previsto dalle normative in materia", ha fatto sapere il sindaco Rosella Bellucci. Il progetto è stato illustrato nel corso del convegno "I Comuni e la nuova protezione civile" organizzato con l'Anci che ha fatto seguito ad una esercitazione.

Il convegno

Il piano è il primo ed unico in Umbria ad inglobare il rischio idrologico‑idrogeologico rischio neve, rischio incendi di interfaccia, rischio trasporti e rischio sismico. "E' stato elaborato con lo scopo di fornire al Comune uno strumento operativo utile a fronteggiare l'emergenza locale, conseguente al verificarsi di eventi calamitosi, naturali o connessi con l'attività dell'uomo ‑ ha spiegato la Bellucci ‑ E' necessario sot­tolineare che ci si riferisce ad eventi che per loro natura ed estensione possono essere contrastati mediante interventi attuabili autonomamente dal Comune con l'eventuale supporto di enti e organizzazioni esterni. Per i casi di più rilevante dimensione il Piano rappresenta lo strumento di primo intervento e di prima gestione dell'emergenza, sapendo che servirà poi il supporto dei soggetti che operano a livello comprensoriale, regionale o nazionale. Nello specifico caso del Comune di Costacciaro ‑ ha proseguito il sindaco ‑ è indubbio che in caso di necessità, oltre all'indispensabile coinvolgimento delle strutture operative che svolgono attività di soccorso a livello istituzionale, il Comune potrà richiedere il supporto di quelle realtà presenti sul territorio, le quali per organizzazione, disponibilità di risorse e professionalità, possono concorrere ad affrontare l'emergenza. Non ci si può, inoltre, dimenticare del contributo costituito dall'attività del volontariato che ricopre un ruolo fondamentale non solo durante il soccorso alla popolazione, ma anche in tutte le altre fasi che contraddistinguono l'attività di protezione civile. Altresì il piano deve essere interpretato come un processo che comporta quindi, verifiche ed aggiornamenti continui, sia sulla base delle nuove conoscenze del territorio che sui nuovi possibili scenari di rischio" Al convegno hanno presenziato tra gli altri il presidente della provincia Cozzari, l'assessore regionale Riommi, la presidente dell'Uncem Umbria Benedetti, Lorenzo Alessandrini del dipartimento della protezione civile, il generale (regione Umbria) dei carabinieri Paschetto, il capitano dei carabinieri di Gubbio Affinito, Finanza e Forestale.

L'esercitazione

Per testare il Piano c'è stata una esercitazione dove è stata simulata una situazione di rischio idrologico ed idrogeologico. Qui sono stati attivati il presidio operativo, subito dopo il presidio territoriale e il COC (Centro Operativo Comunale), quindi è intervenuto il gruppo di protezione civile "Monte Cucco" di Sigillo, del quale fanno parte anche volontari di Costacciaro. Si è lavorato sulla simulazione di una frana e sull'esondazione di un torrente. All' esercitazione ha assistito anche un funzionario del dipartimento della protezione civile.

 

Boschi, pascoli e turismo: nuovo piano forestale per il futuro del Monte Cucco

Comunanze di Costacciaro e Campitello insieme nel consorzio “La faggeta”

Programmata tutta la gestione del territorio per i prossimi dieci anni

Dalla Regione 350mila euro

Mille i rilievi effettuati

Redazione a cura di Diantene

 di Gianluca Marchese

Il Monte Cucco ha un nuovo piano forestale per la gestione del territorio nei prossimi dieci anni. Gli Uomini originari di Costacciaro e la comunanza agraria di Campitello, attraverso la costituzione tra di loro del consorzio forestale "La faggeta", hanno partecipato al bando della Regione relativo al Piano di sviluppo rurale 2006 grazie al quale il consorzio ha ottenuto finanziamenti per il piano di gestione forestale e per alcuni altri interventi realizzati sul medesimo territorio (che ovviamente è quello di riferimento del consorzio, circa 1800 ettari nel Parco, compresi il Monte Cucco, il Rio Freddo e la Valle delle Prigioni) per un totale di 350mila euro. II piano è stato presentato il 6 maggio presso la sede dell'Università degli Uomini originari. "D'ora in poi ‑ spiega Roberto Salvatori, presidente della cooperativa Diantene, che ha redatto il piano mediante sei dottori forestali coordinati dal dottor Giovanni Tinaro ‑ il territorio del consorzio forestale avrà questa pianificazione, in regola con tutte le norme vigenti". Per verificare e analizzare lo stato dei boschi "è stato effettuato uno studio con mille rilievi, per cui ora se ne conosce la situazione ecologica e fisiologica, in particolare per sapere l'età delle piante, quando dovranno essere tagliate e pianificare tutti gli altri interventi necessari". Uno studio approfondito inserito nel piano ha riguardato inoltre i prati dei pascoli. Questo "per cercare di tutelare i pascoli, specie in funzione dell'allevamento e del recupero, visti i numerosi danni causati dai cinghiali". Tenuta in considerazione, dunque, anche la produttività, con un occhio allo sviluppo sostenibile completato dalla fruibilità per il pubblico. Come sopra ricordato, infatti, è stata messa in atto anche una serie di interventi aggiuntivi per realizzare i quali sono state assunte otto persone. Gli interventi sul territorio hanno riguardato 50 ettari di avviamento ad alto fusto, una serie di itinerari per l'escursionismo a cavallo, diverse infrastrutture turistico‑ricreative e d'informazione (come ad esempio alcune bacheche) e un percorso‑vita con 13 stazioni per esercizi ginnici che sorge a Pian delle Macinare. "Inoltre ‑ conclude Salvatori è prevista la sistemazione di una serie di strade forestali. Si tratta di manutenzione straordinaria, che sarà realizzata nei prossimi mesi estivi". II futuro del territorio del consorzio “La faggeta” è dunque pianificato e soddisfazione è stata espressa dai soggetti attuatori.

[Pioggia e vento, tragedia sfiorata sopra la piana di Villa Scirca: “Un’imprudenza”]

Si schianta deltaplanista: ferito e soccorso in elicottero

Tragedia sfiorata sul Monte Cucco. Un deltaplanista svizzero, C.M., 50 anni, è precipitato nel primo pomeriggio del 22 maggio in una zona impervia sopra la piana di Villa Scirca. L'uomo è stato ricoverato all'ex Silvestrini a Perugia in condizioni piuttosto gravi (alcune fratture e forte trauma facciale). Caduto per decine di metri è rimasto sempre cosciente e grazie al contatto radio con i compagni al campo base ha potuto raccontare in diretta le proprie condizioni. In un drammatico resoconto in attesa dei soccorsi ha parlato di escoriazioni al volto con sangue che usciva da naso e bocca, forte dolore a un polso e al collo. Nel giro di un' ora l'uomo è stato raggiunto da un’elicottero dei vigili del fuoco di Arezzo. Vista la zona impervia, irraggiungibile dai mezzi su ruota, l'elicottero si è avvicinato a una distanza tale da permettere ai vigili discendere e imbracare il ferito che è stato quindi trasportato allo stadio di Sigillo dove è stato stabilizzato da un medico dell'ospedale di Branca e poi trasferito a Perugia. L'uomo è stato visto precipitare a terra da alcuni compagni e residenti che hanno lanciato l’allarme. La macchina dei soccorsi si è messa in moto con un vasto dispiegamento: 118, vigili del fuoco di Caifana, carabinieri di Sigillo, forestale di Scheggia e polizia municipale assieme a esperti del Cai. Ma chi conosce queste zone e il deltaplano è convinto che tutto ciò era evitabile. Insomma, un'imprudenza. E' questa l'impressione raccolta sul posto tra gli appassionati di volo: "Non era la giornata ideale: nessuno di noi è andato. C'erano troppi cumuli nembi, vento forte e accennava a piovere tropo spesso e quando il tempo è così meglio non rischiare".