Anno 1° numero 19 Dicembre 2002

 

Consiglio Comunale dei Ragazzi, la prima via della democrazia

di Guido Giovagnoli

Su iniziativa delle Amministrazioni comunali di Sigillo e Costacciaro, in collaborazione con l’Istituto Scolastico Comprensivo, sta nascendo, in ciascuno dei due comuni, il Consiglio Comunale dei ragazzi. <<Lo statuto del Comune si Costacciaro dedica a questa importante istituzione uno specifico articolo-ha precisato l’assessore Rosella Bellucci-individuando tra i suoi fini quello di accrescere nei bambini e ragazzi, la cultura civica, l’impegno civile e la solidarietà tra i popoli >>. Il primo Consiglio Comunale dei Ragazzi nacque in Francia alla fine degli anni ’70 ed oggi è un’esperienza diffusa in molto paesi europei: si tratta di una spazio di ascolto e di confronto offerto ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, per renderli concretamente partecipi alla vita pubblica. Ci può riassumere le tappe ed il disegno di questo progetto? <<il progetto finanziato in parte con le risorse della legge 285 del 1997 sull’infanzia e l’adolescenza, oltre ai ragazzi, coinvolge gli amministratori, gli insegnanti, gli operatori della Cooperativa Sociale Asad e l’intera cittadinanza. Si pone importanti obiettivi educativi, tra i quali educare i ragazzi alla legalità, alla democrazia ed alla partecipazione consapevole alla vita pubblica: si vuol accrescere il senso di appartenenza alla comunità locale e il senso civico del dover collaborare alle decisioni della vita sociale. Far sperimentare con azioni concrete il diritto alla cittadinanza: stimolare la capacità di formulare, in autonomia, proposta di miglioramento della qualità della vita nel proprio paese, anche attraverso l’utilizzo di un budget economico destinato a tal fine dal bilancio comunale. Promuovere lo spirito di osservazione, responsabilizzare i ragazzi su tematiche molto importanti come ambiente, solidarietà ed altro, attraverso il lavoro in commissioni tematiche. Far conoscere i vari soggetti della vita istituzionale ed amministrativa del proprio Comune e le sue regole di funzionamento>>. Come si struttura e quali iniziative si prefigge il Consiglio Comunale dei Ragazzi di Costacciaro? <<Coinvolge in questo anno circa 50 alunni che frequentano le classi IV^, V^ elementare, I^ e II^ media della scuola “Efrem Bartoletti”.

guido.giovagnoli@promteoedizioni.it

 

 Saranno loro, attraverso momenti di incontro in orario scolastico, guidati da un’educatrice e con il fondamentale supporto degli insegnanti, ad indicare iniziative e progetti per Costacciaro; queste proposte saranno presentate, in due diverse liste in “campagna elettorale”, con tanto di slogan e simbolo. I progetti che avranno il consenso della maggioranza dei bambini e dei ragazzi della scuole elementari e medie in una vera e propria giornata di elezioni, saranno sviluppate nell’arco di due anni, attraverso l’istituzione di commissioni tematiche. Successivamente saranno sottoposti all’attenzione del Consiglio comunale degli adulti per essere poi concretamente realizzati>>. Qual è l’obiettivo primario? <<Innanzitutto non quello di riprodurre e “imitare” il Consiglio Comunale degli adulti, né i meccanismi che talvolta lo regolano, ma far vivere ai bambini e ai ragazzi, attraverso questo progetto pedagogico-educativo, momenti di educazione alla legalità e al rispetto delle regole democratiche. In linea con tale principio non ci sarà a Costacciaro l’elezione del “sindaco bambino”, per evitare l’eccessiva personalizzazione e sottolineare invece, il valore delle commissioni e del lavoro di gruppo>>. Qualche giorno fa le Amministrazioni di Sigillo e Costacciaro hanno presentato l’iniziativa alla cittadinanza dei due comuni, con il contributo degli esperti di “Democrazia in Erba”, l’associazione che a livello nazionale raccoglie le diverse esperienze dei Consigli Comunali dei Ragazzi. Inoltre si è tenuto a scuola, un primo confronto dei futuri consiglieri con un consiglio già operativo, quello di Gualdo Tadino: insegnanti ed educatori si sono detti sempre più convinti della validità del progetto. <<Oltre all’istituzione scolastica e all’ente locale,-ha concluso Rosella Bellocci – ci auguriamo che anche le famiglie e tutti i soggetti educativi presenti nel territorio possano collaborare per la piena realizzazione dell’iniziativa, affinché la crescita dei ragazzi avvenga in modo armonioso e completo, pienamente consapevoli che “la democrazia si impara” anche coinvolgendo piccoli uomini e piccole donne che in modo naturale, diretto e critico, affrontano, nel bene e nel male, il paese e il territorio nel quale vivono>>.