Scoperto uno "scherzo di natura" fra le orchidee selvagge del Monte Cucco

La ricca e variegata flora spontanea del Parco naturale regionale di Monte Cucco, il cui fiore più raro è, forse, l’Aglio della Sicilia (Allium siculum), presenta anche molte inconsuete specie di orchidee selvatiche.

Ben 41, infatti, sono le specie orchidologiche finora censite al Cucco, ripartite in 17 generi.

Fra tutti questi splendidi fiori va, altresì, annoverata l’Ofride verde-bruna (Ophrys sphegodes).

Il nome scientifico specifico sphegodes viene dal greco sphekódes, che significa ‘simile alla vespa’. Quella presente al Cucco è la sottospecie Ophrys sphegodes sphegodes.

Tale pianta, alta mediamente, dai 10 ai 40 cm, sfoggia bei fiori, da 2 a 12, di color verde giallastro e bruno. Il labello, cioè la parte più appariscente del fiore, a forma di piccolo labbro pendulo, si presenta vellutato al tatto e bruno scuro alla vista, con modeste protuberanze laterali. Al centro del labello si disegna, poi, una sorta di specchietto a forma di lettera H maiuscola.

L’ambiente naturale di questo fiore è costituito dalle praterie aride, e pascolate, del nostro Appennino, specie da quelle rivolte a sud, dove esso fiorisce tra marzo e maggio.    

Il 21 maggio del 2002, l’esperto di orchidee Claudio Merlini ha rinvenuto, e fotografato, in un luogo della montagna di Sigillo, che deve rimanere, per ovvie ragioni, segreto, un singolarissimo esemplare di questa sottospecie, sfoggiante un fiore con, addirittura, tre labelli!

L’individuo dell’essenza vegetale scoperta è davvero strano e, per la sua forma assolutamente aberrante, viene efficacemente chiamato con la parola latina lusus, che vuol dire scherzo, vale a dire scherzo di natura. È un po’ come, per rendere l’idea della stranezza del rinvenimento, se fosse nato un uomo con tre teste invece di una.

 

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