L’8 agosto, Costacciaro ha ricordato Marcinelle ed i suoi “minatori del ferro” negli Stati Uniti

 

Mercoledì 8 agosto, alle ore 21 e 30, presso la sala San Marco del Museo-laboratorio del Parco di Monte Cucco, a Costacciaro, si è tenuta una pregnante serata, di rievocazione e studio, dal titolo Sulla scia dell’Imperatrice d’Irlanda.

Il seminario è stato incentrato sulla tragica vicenda dell’inabissamento del piroscafo inglese “Empress of Ireland”, avvenuto il 29 maggio 1914. Tale tragedia del mare, una delle massime sciagure civili di tutti i tempi, coinvolse, infatti, e tragicamente quasi 1500 persone, nonché 3 nostri concittadini: Giovanni Bucciarelli di Costacciaro, Paolo Morelli di Villa Col de’ Canali e Nazzareno Lupini di Ràncana.

Alla proiezione d’un breve filmato, facente suggestivamente da sfondo al tema dell’emigrazione, ha fatto immediatamente séguito il saluto, e la spiegazione del senso più profondo dell’incontro, da parte del Sindaco di Costacciaro, Dottoressa Rosella Bellucci. Il primo cittadino Bellucci, in sintonia con il tema dell’incontro, il sacrificio sul lavoro, ha anche accennato all’argomento, di sempre più scottante attualità, delle morti bianche sul lavoro.

La prima relazione storica, documentata con dati scientifici alla mano e diagrammi statistici, è stata sostenuta dal Professor Dino Renato Nardelli, responsabile della sezione didattica dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea. L’istruttivo intervento ha mostrato, con concisione e chiarezza rare, l’entità, la direzione e la natura dei flussi migratori da fine Ottocento al 1914, e sino agli anni Cinquanta del Novecento, delineando, e precisamente, il profilo dell’emigrazione nei nostri paesi pedeappenninici del Parco di Monte Cucco, messi a confronto con gli stessi indicatori, estesi, però, ed assai utilmente, a scala regionale e nazionale. Il Professor Nardelli ha accennato, inoltre, anche ad alcune vicende personali, come quella dei Silvestrucci di Sigillo, personali sì, come vicende in se stesse, ma, al contempo, emblematiche di un certo particolare tipo, o “modello”, più generale, di emigrazione.   

La seconda comunicazione è stata opera dell’assessore alla cultura del Comune di Costacciaro, il quale ha sintetizzato la dinamica del naufragio della citata nave a vapore britannica ed il coinvolgimento, nel suddetto disastro, di 3 costacciaroli e di 10 abitanti di Sassoferrato.  

La Dottoressa Catia Monacelli, Direttrice del Museo dell’Emigrazione “Pietro Conti” di Gualdo Tadino si è incaricata, infine, di esporre le considerazioni conclusive sulla serata, di ringraziare, non ritualmente, ma a ragion veduta, e di avanzare gli auspici per il prosieguo di questa ricerca, con l’augurio di poterla, un giorno, trasformare in utile pubblicazione.

Una breve tornata di toccanti testimonianze, orali e familiari, rilasciate dai parenti dei naufraghi di Costacciaro e Sassoferrato (straordinariamente presente, tra l’altro, la signora Ines Pierpaoli, figlia del naufrago Domenico Pierpaoli, venuta apposta, a Costacciaro, dall’Abruzzo), ha suggellato la fine di una serata tutta dedicata al sacrificio dei nostri lavoratori italiani nel mondo.

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