Anno 3° numero 75 giugno 2004

 

 

CURIOSITA' in Internet il monumento ai caduti di Villa Col De' Canali

Vittime della Grande guerra

di Elisa Venturi

Si chiama Cime e trincee il sito che racconta gli itinerari in montagna della Grande guerra, quella del ‘15-18. Tra gli altri, spazio è dedicato al monumento commemorativo dei caduti di Villa Col de' Canali, frazione del comune di Costacciaro, innalzato, probabilmente, tra il 1923 e il 1926 sulla facciata orientale di Palazzo Morelli sul quale è riportato, accanto alla figura bronzea di un fante, l'elenco dei nomi dei militari di Villa, caduti durante, o a causa, della Prima guerra mondiale. A seguire vengono riportate le storie di quei nomi, "per non dimenticare", si legge. Settimio Pambianco, morto in combattimento nel 1916 sul monte Colbricon, fu decorato con una medaglia d'argento e una di bronzo. Era tenente cappellano del 60esimo fanteria della brigata Calabria quando assistette alla conquista definitiva di Col di Lana dopo lo scoppio della grande mina, il 17 aprile 1916. Circostanza volle che, proprio in quella breve ma sanguinosa battaglia, don Settimio ottenesse la medaglia di bronzo al valor militare. "Durante un combattimento, sprezzante del pericolo, esplicò con fervore e alacrità il suo ministero", recita la motivazione. Quan­do la brigata fu spostata al nuovo fronte del monte Colbricon per concorrere, as­sieme ad altri reparti, alla conquista di im­portanti posizioni montuose, il tenente Pambianco trovò la morte. Fu poi deco­rato con la medaglia d'argento al valor militare. Ettore Vivani na­sce in Sicilia, ma muore a Costacciaro nel '23, dove arriva alla fine della guerra con tre medaglie d'argen­to e una di bronzo. Il te­nente Vivani fu decorato anche di altre medaglie guadagnate in brillanti azioni e terribili scontri, anche corpo a corpo. Per perpetuarne la memoria la comunità di Villa Col de' Canali volle intitolargli la via principale del paese. Carlo Bellucci mori duran­te la cosiddetta "battaglia d'arresto", che oppose l'esercito italiano alle armate austro‑tedesche che avevano sfondato il fronte orientale nei pressi di Caporetto il 24 ottobre 1917. Insieme alle loro vengono raccontate le storie e mostrati i volti di Feliciano e Francesco Pellegrini, Luigi Bucciarelli, Gustavo Cherubini e di tanti altri che, come loro, appaiono, come nomi, accanto alla fi­gura del fante in bronzo.