Anno V° numero 161 settembre 2006

 

 

COSTACCIARO  CENS PROTAGONISTA. LA NUOVA CAVITA' CARSICA PRONTA A SVELARE I SUOI SEGRETI

Scoperta la "Buca Futura" sul Monte Cucco

Una nuova cavità carsica. Ancora le grotte del Cucco in primo piano. Il 27 luglio, Euro e Mirko Puletti, Vittorio, Franca, Elettra e Renato Carini, assieme a Luca Poderini e Matteo Savini, membri del gruppo d'esplorazione del Centro escursionistico naturalistico speleologico di Costacciaro (Cens), dopo alcuni giorni di scavo per l'ampliamento dell'ingresso, ostruito da secoli, di una grotta precedentemente localizzata, sono riusciti a penetrare, esultanti, in una nuova cavità carsica del Monte Cucco. Superato un modesto cunicolo di un paio di metri, infatti, gli speleologi si sono trovati in un bell'ambiente ipogeo, ribattezzato "Sala Chiara", rivelatosi subito ricca di popolamento animale. Fra le specie di rilievo i geotritoni per gli anfibi e i tricotteri per gli insetti. Molte anche le ossa di animali rimasti intrappolati: un vero e proprio archivio del passato. Nessuna traccia sicura invece di trascorsa presenza umana, sebbene la grotta abbia restituito uno strano arnese in ferro. È comunque probabile che l’”utensile”, rinvenuto nel mezzo di una colata di fango, sia stato fluitato all'interno, attraverso il tempo, dalle acque meteoriche ruscellanti. Il vuoto ipogeo si spinge essenzialmente verso l'alto, e da ovest a est, in parte riempito da una cospicua conoide di fango e terra, restringendosi in forma di bassa galleria, qua e là alternata a graziose salette per circa cinquanta metri. Il 30 luglio sono poi proseguite le prospezioni interne, cui hanno contribuito anche altri speleologi del Cens, come Francesco Poderini, Frank Migliorati e Federico Caldera. In questa prima fase la cavità è risultata misurare 20 metri circa di altezza, per uno sviluppo spaziale stimato nell'ordine di oltre 150 metri. Mai prima, in quest'area speleologicamente defilata e "vergine" del Cucco, era stata rinvenuta una grotta di tale ampiezza e complessità. Prossimo obiettivo dell'indagine è l'ampliamento di una condotta scoperta da Vittorio Carini e percorsa da una corrente d'aria. L’esiguo passaggio si amplia dopo alcuni metri in una più vasta condotta in salita, parzialmente riempita di gesso e cristalli. La grotta si apre a circa 1300 metri, in una strategica posizione tettonica, prossima a una faglia, e al contatto tra due formazioni geologiche. Il misterioso ingresso di "Buca Futura", lungo uno fra i più ripidi e petrosi versanti del Monte Cucco, era già stato localizzato da Euro Puletti nei primi anni Novanta. L’accesso al vacuo carsico era, però, come detto, occluso da riempimenti naturali e il suo sondaggio è stato rinviato per anni. La "frizzante arietta" interna, tuttavia, che continuava a filtrare dalle fessure, ha ridato "ossigeno" e morale ai suddetti speleologi, che hanno così saputo forzare l'ingresso carpendo parte dei misteri custoditi gelosamente per millenni.

Concluse le celebrazioni per il beato Tommaso

Celebrate le manifestazioni in onore del patrono beato Tommaso. Ricchissimo il programma, con concerti, escursioni, visite, gastronomia, giochi e naturalmente tanti eventi religiosi, tra cui una messa e cresima presieduta da monsignor Ceccobelli il 27 agosto. Molto interessante la conferenza dello storico eugubino Fabrizio Cece sulle origini del castello di Costacciaro e le più antiche notizie sulla chiesa di San Francesco. Oltre a tutte le associazioni costacciarole, hanno partecipato anche il gruppo scout Sigillo 1 ‑Agesci e la banda musicale di Scheggia. La conclusione delle feste si è celebrata domenica 3 settembre con due sante messe, tradizionale processione pomeridiana, rinfresco e serata danzante