Anno 3° numero 91 novembre 2004

 

 

ATTENTI AL LUPO

"Risarcimenti e monitorare il territorio"

di GIANLUCA MARCHESE

Dopo le denunce di vari allevatori della zona del Parco apparse nello scorso numero di 'Tutto Flaminia", torniamo a parlare delle aggressioni dei lupi ai capi d'allevamento, ma stavolta puntando il discorso su coane gli allevatori stessi hanno cercato di farsi sentire e cosa hanno proposto per ovviare al problema. "Innanzitutto ‑ inizia Natale Vergaci, che tra l'altro è anche il presidente dell'Università degli uomini originari di Costacciaro ‑ abbiamo considerato la legge regionale, la 23/96, che regola la prevenzione e il risarcimento dei danni arrecati dagli animali selvatici o inselvatichiti. Questa legge prevede rimborsi troppo bassi, che oltretutto non arrivano mai, se non dopo troppo tempo. Per non parlare del fatto che non tiene minimamente conto dei costi di smaltimento delle carcasse. Ecco perché abbiamo scritto alla Regione proponendo dei cambiamenti per cercare di risolvere o quantomeno arginare il problema." Quali? "Innanzitutto equiparare i danni che avvengono nei territori destinati alla caccia programmata, rimborsabili fino al 70%, a quelli nei parchi regionali, nelle oasi di protezione eccetera, rimborsabili al 100%. E questo non riguarda il lupo in particolare ovviamente. Quindi abbiamo chiesto un preciso controllo della specie lupo fatto dalle guardie forestali e venatorie per avere un inventario e un monitoraggio dei capi presenti per capire davvero qual è la situazione." Per quanto riguarda i risarcimenti? "C'è da premettere che un risarcimento, anche se al 100%, non copre mai il vero danno. Si è proposto di creare un sistema assicurativo coatto con la partecipazione sia del pubblico che del privato che garantisca un equo risarcimento. I punti più importatiti sono comunque che le procedure e i tempi d'indennizzo siano snelliti e accorciati e che nella valutazione dei danni siano considerati anche i costi per lo smaltimento delle carcasse, oggi totalmente a carico dell'allevatore, e i capi dispersi purché documentabili." Ma lo smaltimento costa così tanto? "Io ‑ interviene un altro allevatore, Paolo Vergari di Scheggia ‑ posso raccontare una mia esperienza: cinque anni fa per un vitello di tre quintali ho ricevuto un rimborso di 650mila lire. Ma per lo smaltimento della carcassa ne ho dovute spendere 850mila! Così ho perso vitello e 200mila lire..." Milvio Menichetti, che è anche presidente dell'associazione Antica civiltà contadina‑Antichi mestieri di Sigillo, aggiunge: "Posso fare una provocazione? Mettiamo una bella tassa sul lupo per pagare i risarcimenti, tipo 100 euro all'anno, e poi vediamo se qualcuno non si alzerà per protestare contro questa assurda situazione." Ma qualcosa si è mosso dopo le vostre proposte? "A dir la verità ‑ torna a parlare Natale Vergari ‑ non si è mossa nemmeno una foglia in più di un anno. Cosi, per protestare contro le lungaggini della Regione e l'indifferenza totale di Parco e comunità montana Alto Chiascio, per lo scorso 6 agosto avevamo indetto una manifestazione con trattori a passo di lumaca lungo la Flaminia. Poi però, dopo nuove promesse arrivate giusto in tempo per fermare le nostre intenzioni, abbiamo deciso pazientemente di annullarla. Naturalmente queste promesse non sono ancora state mantenute. Siamo molto sfiduciati." C'è chi dice che comunque non si tratterebbe di lupi. "Noi, e li conosciamo bene, siamo sicuri che si tratta proprio di lupi, ma se sono lupi o sono cani inselvatichiti il problema si risolve? Cosa cambia? E poi chissà, magari se non fossero lupi tutto sarebbe più facile." E riguardo a chi suggerisce di aggiungere più recinti? "Bè, come si fa a recintare interi pascoli come i nostri? Come si a recintare un intero parco? Che diavolo di parco sarebbe?"