Anno IV° numero 99 febbraio 2005

 

 

COSTACCIARO EMERGENZA NEVE  Dieci famiglie sono rimaste isolate per 36 ore. Due interventi per ricoveri d’urgenza

In campo un paese intero

 

di Guido Giovagnoli

Un inverno sull'Appennino UmbroMarchigiano che si sta caratterizzando come il più nevoso da 50 anni a questa parte. Nevicata eccezionale a fine gennaio, poi un po' di tregua e di nuovo neve. Neve significa anche disagi. A Costacciaro, nonostante l'eccezionalità delle nevicate, si è reagito in maniera esemplare: un intero paese è sceso in campo per fronteggiare l'emergenza neve, alleviando una situazione di disagio, che in alcuni casi è addirittura drammatica. Ad esempio nella zona di Rancana e del Chiascio Grande una decina di famiglie sono rimaste isolate per un paio di giorni e soltanto l'intervento delle forze dell'ordine e dei volontari ha garantito viveri e medicinali. L'empasse si è sbloccata per l'intervento dei mezzi del comune, affiancati da una turbina dell'Anas. Nei vicoli del centro storico sono stati compiuti due pronto interventi di sgombero per consentire all'ambulanza i trasportare malati da ricoverare d'urgenza. A questa situazione complessiva hanno efficacemente reagito i cittadini, collaborando con l'Amministrazione in un momento di difficoltà e dimostrando un elevato senso civico. " I cittadini ‑ ha dichiarato l'assessore ai lavori pubblici Antonio Bicchielli ‑ si sono stretti intorno a noi per superare lo stato di emergenza. Di questo voglio ringraziarli sentitamente". In un afflato di solidarietà e collaborazione infatti hanno preso autonomamente l'iniziativa e hanno spalato la neve ovunque, aiutando anche coloro che ne avevano bisogno, coane in tempi ormai passati. "Voglio ringraziare anche i dipendenti comunali addetti al servizio neve ‑ ha continuato Bicchielli - che si sono prodigati, persino restando per 72 ore consecutive sui mezzi spazzaneve". Alla corsa di solidarietà hanno partecipato anche gli impiegati degli uffici comunali che, senza averne le attribuzioni, si sono sentiti spontaneamente in dovere di accompagnare sui mezzi spazzaneve i colleghi addetti. Il ringraziamento dell'assessore va pure ai cinque coltivatori diretti che hanno partecipato con mezzi propri al "piano neve" che ha visto distribuiti 200 quintali di sale e ha permesso l'impiego dei lavoratori forestali della Comunità Montana, in questo periodo non utilizzati. L'Amministrazione comunale, in considerazione dell'eccezionale nevicata e dei danni sofferti dalle attività economiche, in primo luogo l’agricoltura, ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità.

 

DAL COMPRENSORIO L’OMAGGIO DI COSTACCIARO E SCHEGGIA AL NUOVO VESCOVO CECCOBELLI E UN PENSIERO A BOTTACCIOLI

 

Tre grazie

Monsignor Mario Ceccobelli è dal 6 febbraio il nuovo vescovo della diocesi di Gubbio. Subentra a monsignor Pietro Bottaccioli, che aveva ricoperto tale incarico dal 1989. Costacciaro e Scheggia, che fanno parte della diocesi eugubina, hanno vissuto direttamente questo significativo passaggio di consegne in una giornata densa e toccante, che ha visto anche la presenza dei sindaci Bellucci e Nardi insieme ai colleghi degli altri comuni del comprensorio. Nella società di oggi un verbo è quasi sparito, è diventato raro specialmente nel mondo giovanile in cui "tutto è dovuto", se lo si usa si viene quasi derisi; il verbo ringraziare appartiene a un'altra generazione ed è valido ancora per poche persone, è il verbo dei preti che lo usano e lo vivono quotidianamente con la celebrazione dell'Eucaristia.

Perché tre grazie?

Tre volte grazie credo sia il minimo che ogni cristiano della diocesi di Gubbio, di cui fa parte la nostra Unità pastorale "zona Flaminia", debba rivolgere a Giovanni Paolo II, a monsignor Pietro Bottaccioli e a monsignor Mario Ceccobelli, il nuovo pastore della diocesi di Gubbio. Un grazie al papa perché, dopo tanta attesa e trepidazione da parte del clero e dei fedeli della diocesi per le voci di soppressione che si sentivano, ha constatato che quella di Gubbio, una delle diocesi più antiche d'Italia, è ancora "viva" e può tornare a essere punto di riferimento per altre diocesi.

Un grazie particolare a monsignor Bottaccioli per il suo impegno nel guidare per tanti anni la diocesi di Gubbio nonostante i problemi di salute; per il suo impegno nella ricostruzione post terremoto; per avermi accolto nel presbiterio diocesano dopo la mia uscita dal convento. Un grazie a monsignor Mario Ceccobelli per aver accettato un compito difficile e di grande responsabilità: guidare una diocesi ricca di tradizioni come quella di Gubbio ma con una religiosità più tradizionalista che di fede profonda.

Cosa si può chiedere al nuovo vescovo?

A Costacciaro, dove sono parroco, vi è un antico proverbio: "la stecca viene dal legno", a significare la natura di una persona in riferimento alla famiglia di provenienza. Monsignor Mario Ceccobelli, con una parola, "insieme", e cori una breve ma densissima frase biblica, "venga il tuo regno", ha iniziato da subito a manifestare che "stecca sia" e come intende guidare il gregge a lui affidato e dove condurlo.

Quali i problemi della diocesi?

Io, come parroco ne vedo particolarmente uno: molti cristiani sono tali perché battezzati, ma non conoscono l'amore di Dio Padre; ci sono però cinque vie privilegiate per aiutare il gregge, vie che vanno fatte riscoprire in profondità: la Preghiera - l’Eucaristia - La Riconciliazionela S. Scrittura - La Carità. Riscoprendo l'Amore del Padre come fece san Francesco, ogni persona scoprirà cosa il Signore vuole da lui, la propria vocazione, dove ogni cristiano è chiamato a "lavorare insieme" per la "venuta del suo regno".

* parroco di Costacciaro