Anno V° numero 159 agosto 2006

 

 

COSTACCIARO  Il sindaco dopo il sopralluogo: “esperienza fantastica. Ora servono fondi dalla Regione”

Grotta Taglio del nastro a primavera

 

Di Guido Giovagnoli

Un punto fermo dal quale partire per lavorare su ciò che resta da fare per arrivare, speriamo nella prossima primavera, al taglio del nastro della grotta del Monte Cucco". Parole e musica di Rosella Bellucci, sindaco di Costacciaro, dopo il sopralluogo al cantiere ormai in fase di chiusura. Un’avventura l'ha definito il sindaco che ha percorso il tragitto della grotta partendo da Pian di Monte e uscendo a Pian delle Macinare. "A giorni i lavori finanziati dal Patto Territoriale saranno conclusi ma ci vorranno ancora mesi perché il primo gruppo di turisti possa vivere questa avventura: manca l'allaccio all'energia elettrica e senza luce, la grotta non esiste, turisticamente parlando. Non diamo alla gente e agli operatori un messaggio fuorviante. La realtà è che ci accingiamo a constatare, alla presenza di rappresentanti del Cipe (ente finanziatore) e della Regione, che finora non ha investito un euro sul progetto, la fine dei lavori; non che sia cosa da nulla, viste le tante, troppe polemiche". E Rosella Bellucci ripercorre la giornata: "Dopo un’ora di cammino siamo arrivati a 1390 metri, all'imbocco del ‘pozzo storico’ che conduce alla grotta di Monte Cucco. Siamo scesi uno alla volta e toccato terra dopo trenta metri". Ad attendere il gruppo il tecnico della squadra che sta completando l'impianto di illuminazione che ha fatto sapere: "Il lavoro è a buon punto, i gruppi di continuità che assicurano l'alimentazione delle lampade in caso di mancanza di energia elettrica e i fari a luce fredda sono in gran parte collocati". Il percorso ha poi toccato la Cattedrale, sala Margherita e i giardini di pietra. Il sindaco rivela: "In questa zona della grotta il sistema di passerelle in acciaio inox diventa spettacolare per gli scenari che scopre. La luce è (elemento determinante per apprezzare ciò che la natura ha realizzato di unico nella pancia di Monte Cucco". E non manca un appello: "Quella di cui oggi disponiamo grazie al finanziamento del Patto e della Comunità Montana non basta. È necessario aumentare i punti luce e migliorare il gioco scenografico e predisporre un progetto di qualità coinvolgendo la Regione". Dopo questo sopralluogo cosa si sente dire? "La grotta di Monte Cucco non è quella di Frasassi, non puoi visitarla in ciabattine scendendo da un pullman parcheggiato a 100 metri. È parte di una visita che va preparata e programmata (non puoi semplicemente pagare un biglietto...), ma che regala sensazioni di avventura e scoperta uniche. Una vera attrazione per l’Umbria, sulla quale costruire pacchetti tu­ristici, percorsi escursionistici, per far restare ad esempio un giorno in più il visitatore distratto che arriva nella bellissima Gubbio, ma non sa cosa c'è dietro il monte Ingino... ". La Bellucci conclude con una riflessione: "Penso a chi ha lavorato intensamente come amministratore, penso a Giuseppe Morelli che da sindaco di Costacciaro ha saputo far divenire il progetto di valorizzazione della grotta il primo, per priorità, tra quelli proposti dall'Alto Chiascio al Patto Territoriale; e lo ha portato fino alla realizzazione nonostante i detrattori. Penso poi ad Alberto Giombetti che nel lontano 1980, così mi hanno raccontato, parlava di sviluppo integrato del territorio a partire dall'apertura delle grotte...". Ma non si può parlare di inaugurazione? "Tagliare il nastro sta ad indicare un varco che viene aperto per consentire di passare a una situazione che da inaccessibile diventa accessibile. Non è oggi il caso di questa grotta".