Numero 16 giovedì 22 settembre 2011

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Scomparso a 81 anni Gino 'Cerruti' Battaglini, uno dei personaggi più rappresentativi di Costacciaro

“Il suo nome era ‘Cerutti’ Gino, ma lo chiamavan drago... gli dicevan che era un mago”. Costacciaro perde il suo personaggio più illustre, Gino Battaglini, morto a 81 anni domenica 18 settembre alle 3 del mattino per un infarto. Nato a Gubbio il 7 novembre 1929, lascia un ricordo indelebile nel paese. Amico di intere generazioni, l’amico di tutti, l’amico che hanno potuto ammirare nonni e nipoti. Poeta, cantore, barzellettiere, viene etichettato come ‘Cerutti’ dalla famosa canzone di Giorgio Gaber ‘La ballata del Cerutti Gino’. La sua magia più grande era di sentirsi sempre giovane, sia nello spirito che come forma fisica, e di trasmettere al mondo intero la sua allegria. Un personaggio bizzarro di cui abbiamo ammirato le straordinarie performance, che sembravano migliorare con l’avanzare dell’età, per decenni. Il tempo passa per tutti, lui ringiovaniva con l’avanzare dell’età e ha continuato a divertirsi e a far divertire fino all’ultimo, con la sua 'focosa' ironia. L’artista, come amava definirsi, ci ha lasciati. E Costacciaro perde con lui quel pizzico di sana ‘follia’ che ha caratterizzato il paese in tutti questi anni. Ha rappresentato il portabandiera, il simbolo di Costacciaro per oltre un decennio, vestito in divisa per la festa del patrono, il Beato Tommaso, durante la benedizione delle macchine. Passava esultante, in piedi, su un camioncino scoperto, e ad ogni giro del paese veniva acclamato come un eroe. Un eroe lo è stato anche il giorno del suo funerale, avvenuto lunedì 19 settembre alle ore 15 a San Francesco di Costacciaro. Tutto il paese era presente per il suo addio, in tanti gli hanno reso omaggio, salutandolo con commozione come solo i ‘grandi’ sanno suscitare. Era davvero un ‘grande’ il Gino (che però era solo 1,60cm) e rimarranno impressi sulla mente di tutti noi i suoi tormentoni: tra tutti uno ancora oggi in uso è “la canala” (urlava questa parola di continuo senza un significato preciso), che ha caratterizzato la novità estiva del 2003; passando a “se fossi stato un’anticchia più alto spaccavo il mondo”. Ma il suo più celebre successone è stato “a rasotera” urlato a tutti gli spilungoni (come per dire che lui mangiava in testa a tutti!!!). Scherzava con tutti, dal più anziano al più giovane, e in un solo secondo bastava che gli pronunciassi il tuo cognome e lui era già in grado di costruirci una filastrocca ricca di rime. Le barzellette erano il suo forte, ma anche nel canto andava forte, celebre il suo personale “nessun dorma”. Dal niente creava il tutto. Era in grado di improvvisare qualsiasi cosa e a volte si immedesimava anche un mago: “se ti metti all’angolo vedrai come ti faccio cadere i pantaloni” ripeteva, e la gente (soprattutto i bambini) impaurita, fuggiva via. Arrivato a Costacciaro dalla vicina Gubbio, in poco tempo già si era guadagnato l’amore e la simpatia di tutti. Era anche il mago delle scarpe, infatti per molti anni è stato il calzolaio del paese, con ottimi risultati. Ci ha lasciati Gino. Con quel cappellino inseparabile sei entrato nei cuori di tutti e la tua “macchietta” rimarrà impressa per sempre. Il destino ha voluto che se ne andasse nello stesso modo del suo inseparabile amico Leopardi Antinucci (morto il 26 novembre 2005), il mitico “Leo” come lo definiva. Costacciaro perde il suo ultimo personaggio storico, il più rappresentativo. Nessuno ormai sarà più in grado di calcare le sue orme.

Roberto Panetta