Anno V° numero 145 aprile 2006

 

 

PRIMO PIANO Gualdo, Fossato, Sigillo e Costacciaro alle prese con bollette ed equiparazione tariffe

CARO-ACQUA Dal 2008 può andare anche peggio

Ai cittadini dei comuni che vanno da Costacciaro a Gualdo Tadino l'acqua dovrebbe costare meno, altro che bollette salate; di più: in un territorio ricco di questa risorsa, da sempre gestita con economia e messa a disposizione anche di altri territori (basti citare 1'acque­doro che da Scirca va a Perugia), è necessario mantenere bassi sia i costi che le tariffe. Si rivendica attenzione all'interno dell'Ato 1, insomma, in particolare sulla gestione del servizio idrico integrato. Così, i sindaci dei comuni del territorio si sono di nuovo incontrati a Fossato per fare il punto su caro-tariffe, costi degli allacci e una serie di problematiche connesse alla qualità del servizio gestito da Umbra Acque. Stavolta, però, oltre al rappresentante dei piccoli comuni nel consiglio dell'Ato, il primo cittadino di Pietralunga Luca Sborzacchi, erano presenti anche il presidente dell'Ato stesso Massimo Perari e quello di Umbra Acque Angelo Zucchini. Ed è stato proprio Perari a mostrare una certa apertura di fronte alle istanze portate dai nostri comuni e si è impegnato a trovare tutte le forme possibili per calmierare costi e tariffe. il che, però, a dir la verità, vuol dire tutto e niente, anche se Perari è apparso molto convinto nell'impegno.

Come Perugia

In effetti la situazione non è delle più semplici. Sui comuni di Costacciaro, Sigillo e Fossato incombe lo spettro 2008. Da quella data, infatti, potrebbero “subire” l'equiparazione delle tariffe, che al momento sono più basse di quelle dei comuni più grandi, come logico. I cittadini, così, si ritroverebbero con bollette pari a quelle di perugini (che usufruiscono anche dell'acqua di Villa Scirca) o tifernati o eugubini. Al momento, l'unico comune che ha già tariffe del genere è Gualdo. Il rischio da scongiurare, dunque, è proprio questa equiparazione, che comporterebbe aumenti anche di 20/45 centesimi per metro cubo. Oltre all'impegno di Perari e dei sindaci, chi davvero potrebbe far sì che la questione si sviluppi a favore dei tre piccoli comuni è il parlamento. La questione Ato, infatti, è approdata anche a Roma, dimostrazione lampante di quanto questa tipologia di ente, al momento, non goda di buona salute, tanto che è già in cantiere una riforma anche dall'interno dell'Ato stessa. Tornando al parlamento, la proposta è di una legge che non obblighi i comuni al di sotto dei mille abitanti a far parte dell'Ato, ma si parla di aumentare questa quota a tremila. Nel caso la legge fosse approvata, Costacciaro, Sigillo e Fossato avrebbero dunque la facoltà di chiamarsi fuori.

No alle pulsantiere

C'è poi un'ultima questione che riguarda Gualdo: alcuni giorni fa Umbra Acque ha istallato dei rubinetti con pulsante sulle fontane pubbliche del centro, Palazzo Mancinelli, Vaccara e Genga e la gente ha subito protestato, ritenendoli poco pratici. Il sindaco Scassellati si è quindi rammaricato per la decisione di Umbra Acque, presa senza il parere dell'amministrazione, e ha chiesto di sostituire i rubinetti (lavori subito eseguiti da Umbra Acque), tornando anche sul discorso di un nuovo incontro con i vertici della società e dell'Ato che abbia come priorità proprio le problematiche legate alle tariffe.