domenica 14 gennaio 2007

Un “alchechengi” sul Monte Cucco nelle vicinanze del “Valico”

Scoperta una rara pianta medicinale

FOSSATO DI VICO ‑ Nel mese di dicembre, sulla montagna prossima al Valico di Fossato di Vico, un esperto conoscitore della natura dei nostri luoghi ha inaspettatamente rilevato l'insolita presenza spontanea di una pianta, della famiglia delle Solanacee, quasi mai, finora, direttamente osservata all'interno del Parco di Monte Cucco: l'alchechengi (Physalis alhehengi). Già segnalata, qualche decennio or sono, per l'area dell'eremo di Monte Cucco, dai botanici fabrianesi Ballelli e Biondi, la pianta, che mostra foglie pelose e leggermente appiccicose, e, in primavera, fiori stellati bianco‑giallastri, è stata ora nuovamente vista vegetare, in discreta concentrazione, ed in fruttificazione ormai passata, al di sopra della località Casa Vecchia di Fossato di Vico, a circa 580 m sul livello del mare. L'essenza vegetale cresce, su circa mezzo ettaro d'estensione spaziale, all'interno di una stretta ed umida vallecola, sassosa e petrosa, esposta a sud‑ovest, e ricoperta da un bosco misto di querce, ornelli, e carpini neri. Ha bellissimo aspetto. Alta fino ad un metro, presenta gli involucri dei frutti (fino ad otto per esemplare) di colore giallo, o rosso, simili, per forma, a tanti lampioncini cinesi. I frutti della pianta, propriamente detti, sono costituiti, invece, da una sorta di bacca sferica, sempre di color giallo, o aranciato (e ripiena di piccoli semi), la quale, sebbene di sapore acidulo, penetrante ed amarognolo, può essere mangiata, anche se soltanto in piccole quantità. Le restanti parti verdi del vegetale risultano, invece, tossiche, per la presenza di un alcaloide, ed è pericolosi portarle alla bocca.

Euro Puletti