La denominazione originaria conosciuta dagli abitanti di Campitello

La vera storia di Fosso santa Bucara

 

 

SCHEGGIA E PASCELUPO ‑ Il loro sistematico lavoro di adattamento dei toponimi loro forniti dalle fonti orali a non meglio precisate norme di purismo linguistico, sulla base del significato più verosimile che, volta a volta, veniva loro suggerito dai toponimi stessi, ha condotto alla nascita di nomi di luogo del tutto alieni dalla nostra cultura, taluni dei quali si configurano quali veri e propri falsi. Fra quelli più paradigmatici di questa dinamica, figura "Fosso S. Bucara". Esso designa un torrente del Monte Motette. Gli abitanti di Campitello di Scheggia conoscono il corso d'acqua citato con la denominazione fitonimica tradizionale di Fossi Sambugara o Fossi Sambucara. L'origine di tale nome, a detta degli stessi abitanti del paese, deriva dall'abbondante presenza di piante di sambuco lungo le sponde del corpo idrico superficiale, quasi sempre in secca. Ora, l'interpretazione "a senso" del toponimo da parte dei vecchi topografi, del tutto ignari del dialetto locale, ha loro suggerito di segmentarlo in due elementi fra loro distinti: san e bucara. Ne è così nato un agiotoponimo ("nome di luogo legato ad un santo") di nuovo conio, un bell'e pronto rompicapo per quanti, negli anni a venire, ignari anch'essi del dialetto del luogo, si prenderanno la briga di rintracciare, nei vari "martirologi" ed "encyclopaediae sanctorum", l'enigmatica identità di questa "santa dei sambuchi".

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