Nei secoli attorno all’anno mille culla di rari esempi di spiritualità

Abbazia fucina di autentiche santità

 

 

SCHEGGIA E PASCELUPO ‑ Nei secoli attorno al Mille, ed in quelli successivi, l'abbazia di santa Croce e sant'Andrea Apostolo in Fonte Avellana, e la vicina santa Maria Assunta di Sìtria, furono una fucina di santità. Quest'ultima, poi, fondata da san Romualdo, e più diffusamente conosciuta come Badia di Sìtria, per la sua grande, solenne solitudine, e la santità di vita ascetica che vi si conduceva, fu talora paragonata, anche a causa della rima, con Nìtria d'Egitto, dove vissero, in perfetta santità, centinaia d'anacoreti. Essa albergò, fra gli altri, il beato Tomasso da Costacciaro, ed un grande religioso, la cui figura, però, è pressoché sconosciuta ai più. Si tratta di Leone di Sìtria, il quale fece eremitaggio anche in un romitorio della Liguria. La sua memoria ci è stata tramandata dal dottore della Chiesa san Pier Damiani. "Passo, dunque, al mio don Leone, veramente leone, il quale, con il suo ruggito incessante, incita al combattimento l'antico serpente, cagione e signore d'ogni malvagità. Egli dall'apprendistato d'una giovinezza impubere, fino ad una vecchiezza ormai decrepita, non desiste dal contrastarlo, strette le armi in pugno, con inesauribile vigoria. Autentico leone, ribadisco, il quale, pur vigilando, dorme al mondo, e veglia, in una certa maniera, dormendo, alla considerazione ammirata delle realtà divine. Che altro dire di quest'uomo, se non che noi sperimentiamo come egli sia morto al mondo ed inchiodato alla croce con Cristo?". Parole di affetto, deferenza e venerazione san Pier Damiani gliele rivolge pure nell'opuscolo che va sotto il nome di "Dominus vobiscum": "La tua santa prudenza non è all'oscuro, o diletto padre, del fatto che io non ti considero un semplice compagno, o amico, come‑tutti gli altri; no, tu, per me, sei padre, sei dottore e maestro, e signore prescelto tra, mille... "

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