mercoledì 3 ottobre 2007

San Paterniano è poi passata all'ordine di San Giovanni di Gerusalemme

Possedimenti templari alle falde di monte Cucco

Scheggia e Pascelupo - Dall'attenta rilettura d'un documento d'archivio sono recentemente emersi nuovi particolari sui possedimenti di un'importante sede italiana dei cavalieri Templari, situata, fino al 1312, alle falde orientali del Monte Cucco, e lungo il confine tra gli attuali comuni di Scheggia e Sassoferrato, confine anche allora segnato dal torrente Rio Freddo. Il documento in questione è un libro: il Liber Prioratus Urbis Ordinis Sancti johannis Hierosolymitani (Vat. Lat. 10372 (F, 17R)) dell'anno 1333. In esso si descrive, fra le molte altre cose, lo stato economico della domus, cioè della "casa", ex-templare di San Paterniano di Rigo Petroso, cioè "del ruscello sassoso", con immediato, ed evidente, riferimento al citato torrente Rio Freddo. Passata ai monaci-guerrieri dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, nel 1333 tale domus risultava essere retta da un precettore: il frate giovannita Angelo. Nel testo del documento, il quale contiene, altresì, un interessantissimo elenco di suppellettili, più o meno sacre, della chiesa di San Paterniano, si possono, con non grande difficoltà, riconoscere alcuni toponimi, tuttora esistenti, come Perticano, Monte Bollo, Metino (forse l'odierno Fosso Maetìno di Costacciaro), Ruce (probabilmente l'attuale Rucce di Fabriano), ecc. Meno facile risulta, invece, identificare qualcuna delle persone citate nel 1333, citate proprio perché possedevano terre confinanti con quelle dei Templari, terre templari tutte puntualmente elencate nel testo. Non si sa bene, ad esempio, chi fosse un tale, menzionato con il nome di "Cagno di Pietro" (Cagnium Petri). Presso la sede templare di San Paterniano de Rigo Petroso di Perticano, tuttavia, e, più precisamente, sulla montagna di Monte Bollo di Scheggia, luogo assolato, in cui doveva sorgere una vigna dei Templari locali, si estende, tuttora, una località detta "I Cagni", col probabile significato di "terre di proprietà di Cagno". Sarebbe, poi, essenziale identificare la località "Pian di Molino" (Plano Molini), forse distesa a valle dell'abitato di Perticano, centro abitato che, sin da tempi molti antichi, data l'abbondanza di acque, deve avere avuto numerosi mulini ad acqua.

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