In un manoscritto l'azione decisiva del nostro concittadino Dionigi

La storia della strega e dell'inquisitore

Costacciaro - Era il 3 novembre del 1594, quando, a Lari, in Toscana, una vedova sessantenne di nome Gostanza venne accusata, di fronte ad un tribunale ecclesiastico, di aver condotto alla morte alcuni bambini con l'ausilio di certe pratiche stregonesche. Gostanza da Libbiano, contadina abitante a Bagno, che di mestiere faceva la levatrice e la filatrice, messa alle strette dal duro, incalzante interrogatorio cui venne sottoposta, ammise di aver fatto uso d'alcuni unguenti e di aver, talvolta, messo una candela, di quelle che si accendono per il Sabato Santo, sopra le donne che sgravavano. Con l'atroce supplizio della corda, gli inquisitori le estorsero, poi, altre false confessioni. Ella inventò, così, di aver praticato numerose magie e fatture contro persone che trattavano male i suoi figli ed i suoi nipoti, ma, poi, pentita di ciò che aveva fatto, disse d'aver successivamente "guastato" tali malocchi. Le prove erano ormai schiacciantemente a sfavore di Gostanza, che si trovava ad un passo dal rogo, quando, il 19 novembre, per sua fortuna, avvenne una svolta decisiva nel processo. Alle sedute processuali intervenne, infatti, e direttamente, l'inquisitore generale della città di Firenze, e di tutti i suoi domini, il dòtto e potente padre Dionigi Sammattei da Costacciaro. Padre Dionigi da Costacciaro si mise, allora, attentamente all’ascolto della confessione di Gostanza, nel corso della quale ella confermò ogni sua precedente dichiarazione, ma si manifestò umilmente pentita, perché voleva salvare, a tutti i costi, la propria anima. L’avveduto ed illuminato grande inquisitore fiorentino smontò, una ad una, tutte le fantasticherie della donna il 24 novembre, alla richiesta di conferma, da parte di Dionigi Costacciaro, di quanto dalla donna precedentemente affermato, costei negò risolutamente ogni cosa. Il 28 novembre, padre Dionigi da Costacciaro comandò, finalmente, la liberazione dell'anziana donna, la quale, considerata da lui null'altro che una "povera vecchia", venne scagionata da tutte le precedenti, gravissime accuse di stregoneria.

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