venerdì 28 luglio 2006

La grotta del Cucco "fiorirà" in primavera

Costacciaro - "Un punto fermo dal quale partire per lavorare su ciò che resta da fare per arrivare, speriamo nella prossima primavera al taglio del nastro della grotta del Monte Cucco". Lo dice Rosella Bellucci, sindaco di Costacciaro, dopo sopralluogo dell'altro ieri. Un'avventura da Pian di Monte a Pian delle, Macinare. "A giorni i lavori finanziati dal Patto Territoriale saranno conclusi ma ci vorranno ancora mesi perché il primo gruppo di turisti possa vedere questa avventura: manca 1'allaccio all'energia elettrica e senza luce, la gotta, turisticamente parlando, non esiste. Non diamo alla gente e agli, operatori un messaggio fuorviante. La realtà che ci accingiamo a constatare, alla presenza di rappresentanti del Cipe (ente finanziatore), e della Regione, che finora non ha investito un euro sul progetto, la fine dei lavori; non che sia, cosa da nulla, viste le tante polemiche". Ad attendere il gruppo nella grotta il tecnico che sta completando l’impianto di illuminazione: "II lavoro è a buon punto - ci ha fatto sapere - i gruppi di continuità che assicurano l'alimentazione delle lampade in caso di mancanza di energia, elettrica e i fari a luce fredda sono in gran parte collocati". Il viaggio ha toccato la Cattedrale, sala Margherita e i giardini di pietra. Il sindaco rivela: "La luce è 1'elemento determinante per apprezzare ciò che la natura ha realizzato nella pancia del Cucco". Non manca un appello: "Quella di cui disponiamo oggi grazie al finanziamento del Patto e della Comunità Montana non basta. È necessario aumentare i punti luce e predisporre un progetto di qualità coinvolgendo la Regione". Dopo il sopralluogo cosa si sente dire? "La grotta di Monte Cucco non è quella di Frasassi, non puoi visitarla in ciabattine scendendo da un pullman parcheggiato a 100 metri. È parte di una visita che va preparata e programmata ma che regala scoperte uniche. Una vera attrazione per l'Umbria, sulla quale costruire pacchetti turistici, percorsi escursionistici, per far restare ad esempio un giorno in più il visitatore che arriva nella bellissima Gubbio, ma non sa cosa c'è dietro il monte Ingino…". La Bellucci chiude con una riflessione: "Penso a chi ha lavorato intensamente amministratore, penso a Giuseppe Morelli che da sindaco di Costacciaro ha saputo far divenire il progetto di valorizzazione della grotta il primo, per priorità, tra quelli proposti dall'Alto Chiascio al Patto. Penso poi ad Alberto Giombetti che nel lontano 1980, così mi hanno raccontato, parlava di sviluppo integrato del territorio a partire dall'apertura delle grotte …".

Guido Giovagnoli