Venerdì 27 febbraio 2009

Costacciaro Il monte Cucco esplorato da personaggi insigni

Umanisti, scienziati e teologi nella grotta

Costacciaro - La grotta di monte Cucco è una cavità naturale "umanizzata", cioè percorsa, esplorata e studiata dall'uomo, a partire, almeno, dal XVI secolo. Quella del monte Cucco è, poi, una grotta turistica, scientifica e didattica più unica che rara nel suo genere, in quanto si apre con due ingressi, situati, entrambi, all'elevata altitudine di circa 1400 metri sul mare, lungo gli, scoscesi versanti orientale e settentrionale della montagna. Una grotta, la nostra, che permette di compiere una magnifica traversata interna della montagna e di godere, nel giro di poche ore, d'una molteplicità di paesaggi naturali, tanto interni che esterni, davvero unici e mozzafiato, dove é stata scritta, in lettere marmorea, non soltanto la storia del monte ma, anche, quella del popolamento umano e dell'esplorazione scientifica dello stesso monte.

 Nel Cinquecento la visitò

anche Ludovico Carbone

ispiratore di Galilei

Questo da quando nel 1551 Ludovico Carbone da Costacciaro, uno dei massimi filosofi e teologi italiani del Cinquecento, considerato, addirittura, fra gli "ispiratori" di certe linee del pensiero filosofico e scientifico di Galileo Galilei, percorse la grotta con "intelletto d'amore" e, da quando, il nome d'una donna d'assoluta eccezione, Margherita Mengarini, fu scritto "a lettere d'oro", dal grande fabrianese Giambattista Miliani, nella maggiore, più aerea ed ariosa sala dell'intero tratto turistico della più gran cavità umbra. A Giambattista Miliani, vero e proprio nume dell'esplorazione speleologica del Monte Cucco tra 1883 e 1892, sarebbe, così, idealmente da dedicare, meglio da consacrare, l'apertura di questo ramo, o settore, che, con l'autorizzazione della sede centrale del Cai, assunse, a suo tempo, il nome di "grotta Giovan Battista Miliani del monte Cucco".

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