In quel tratto Flaminia pericolosa e parapetto danneggiato da un autoarticolato

Sos dai cittadini di Villa Col de' Canali

 

 

CostacciaroIl fatto che le condizioni dell'ex strada statale "Flaminia" siano assai precarie non è certo una novità. Su una carta geografica del XVII, o XVIII secolo, in riferimento alla stessa Flaminia, si leggeva infatti: "Da Foligno a Cantiano per la via di Nocera sono miglia 43 molte disastrose". La differenza è, però, che, a quell'epoca, sulla strada consolare gravava una mole di traffico che non era, certo, neppure minimamente paragonabile a quella odierna. L’Allarme lanciato, già da tempo, sullo stato di degrado e dissesto della Flaminia sembrerebbe, al dire, almeno, di molti cittadini, essere caduto nel vuoto. Ora, però, nel vuoto rischiano di caderci, e per davvero, i giustamente allarmati abitanti di Villa Col de' Canali di Costacciaro. Nell'attraversamento di tale paese, infatti, la Flaminia presenta una spaventosa doppia curva ad "esse": forse la più brutta e pericolosa dell'intero suo tracciato. Negli ultimi tempi, poi, la difficoltà di percorrenza della "strozzatura", esistente in questo tratto, è stata sensibilmente aggravata dall'abbattimento, forse da parte di un autosnodato od autoarticolato, di una considerevole porzione del parapetto in mattoni (già più volte restaurato), che proteggeva uomini e mezzi dalla caduta rovinosa nei circa dieci metri di vuoto sottostante. Il tratto mancante del parapetto è stato, intanto, provvisoriamente transennato. Insieme a quello di Villá Col de' Canali, anche altri parapetti di ponti stradali hanno subito danneggiamenti lungo la provinciale “Flaminia” "Il Ponte del Fosso", così è chiamato il ponte a Villa Col de' Canali, fu fatto saltare il 12 luglio 1944 dai tedeschi in ritirata, e ricostruito, dagli americani liberatori, il 16 novembre dello stesso anno. Con le grandi piogge di questi ultimi giorni, inoltre, a causa della diminuita visibilità e dell'aumentata scivolosità del fondo stradale, la situazione si va facendo più critica. Speriamo che, anche adesso, come allora, "forze alleate" possano intervenire tempestivamente.

E. Puletti