Dalla vegetazione derivano molti toponimi

La storica flora del Monte Cucco

 

 

Costacciaro - La presenza di cespugli e sterpi è assai frequente nel Parco del Monte Cucco. Le denominazioni dialettali più in uso, per designare queste formazioni vegetali, sono: "sterpo", "sterpone", "spino„, "spina„, "spinara", "caspa/gaspa", "caspone/gaspone" Molti di tali arbusti trovano precisi riscontri nella toponomastica antica e attuale. Un desueto toponimo del territorio sigillano era Prato della Sterpetìna, altri sono: La Carponeta di Fontursce e Le Casponate. La presenza antica di arbusti spinescenti, che punteggiavano, un tempo, ed assai diffusamente, le praterie montane, ha probabilmente dato origine al nome di uno dei pianori più belli del massiccio del Monte Cucco: Pian di Spilli, o Pian de Spille, o, anticamente, anche, Pian de-Spillo (dal latino spinulae, e spinuli, cioè 'piccoli arbusti spinosi'). A salvaguardare questi arbusti pungenti, detti genericamente "spini", contribuì anche una credenza, assai radicata, ad esempio, presso gli abitanti del paesino marchigiano di San Felice: essi avrebbero, infatti, protetto dai fulmini le pecore "'meriggiate" all'ombra delle loro chiome. Uno spettacolare individuo di "spina bianca" (Crataegus sp.) sorgeva, sino a pochi anni fa, su di una pendice del Monte Forcello, in comune di Scheggia.