Rimesso in sesto, diventa punto di riferimento per gli amanti della montagna

 

Il rifugio "Mainardi" riapre i battenti

 

 

Costacciaro - Ha riaperto i battenti, dopo molti anni d'incuria e d'abbandono, il rifugio "Mainardi" di Pian delle Macinare. Sull'ameno altipiano, disteso ad un'altitudine di 1.150 m, in virtù d'una convenzione stipulata tra il Comune e l'Università agraria degli uomini originari di Costacciaro, legittima proprietaria della montagna, e dello stesso stabile, si è, così, proceduto alla celere esecuzione d'un progetto di restauro e ripristino integrale del rifugio montano. Questo vero e proprio evento si deve al fatto che un consistente nucleo di risorse era già stato, da alcun tempo, destinato allo sviluppo turistico di quello che è il più bel pianoro del Monte Cucco. Quest'ultimo, infatti, vero e proprio "cuore verde pulsante" del monte, reso facilmente accessibile, grazie alla depolverizzazione; ed alla messa in sicurezza, da parte del Comune, della strada comunale Costacciaro‑Pian delle Macinare, può ora conoscere un nuovo periodo di intensa, ma rispettosa, fruizione turistica. Affidato ad un soggetto gestore, costituito da intelligenti e dinamiche persone del luogo, il rifugio montano serve, infatti, quale punto di ristoro, d'informazione e d'appoggio logistico per i circa 10.000 ettari del Parco del Monte Cucco. L'Università agraria ha, frattanto, portato a soluzione l'imprescindibile problema dell'approvvigionamento idrico di quest'area, che, con l'adduzione, per caduta, della "Fonte dell'Acqua Passera", è ora attrezzata ad accogliere escursionisti, speleologi, naturalisti ed altri semplici amanti della montagna. L'acqua, infatti, era il vero grande problema di questa plaga montana, un piano carsico chiuso, e cui acque vengono rapidamente inghiottite, dalle superficiali e porose rocce calcaree, per essere poi trasferite in sconosciute cavità sotterranee. Dal Pian delle Macinare si gode della magnifica veduta del versante settentrionale del Cucco, con le sue secolari faggete, le intatte praterie di "Costi Leprène", e la splendida "Valràchena", ricchissima di piante insolite e fiori rari. Dal rifugio delle Macinare si può anche intravedere il nuovo accesso alle Grotte di Monte Cucco.

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