Quando c'era una rocca fortificata

 

 

COSTACCIARO ‑ Un castelliere, o una rocca fortificata, doveva sorgere al culmine del Monte la Croce. Affrontando il problema della topografia antica, relativa all'insediamento arcaico nel comune di Costacciaro, occorre accennare alla presenza di un possibile "castelliere", presumibilmente databile all'età del Bronzo o del Ferro. Topograficamente ancorata al sito d'altura, costituito dalla vetta del "Monte La Croce" (887 metri), che sovrasta, a Settentrione, il paese di Villa Col de' Canali, 1'opera insediativa consiste in un lungo sterro artificiale, situato poco sotto alla vetta del monte, e rivolto ad occidente, e in un fossato, anch'esso presumibilmente artificiale, scavato intorno al culmine dell'altura, e, precisamente, lungo due lati della stessa: il settentrionale e l'orientale. Sulla superficie di questo sito archeologico si rinvengono, talora, e casualmente, esigui resti di laterizi e qualche rara scoria di fusione. Il castelliere (o la rocca fortificata) doveva sorgere sul punto più eminente dell'antico abitato di Villa Col de' Canali, ossia su ciò che, con termine latino arcaico, si direbbe "arx" Tale parola latina pare esserci stata tramandata da un microtoponimo, indicante un piccolo passo, situato poco al di sotto della vetta del "Monte la Croce", passo, che, scavato nella viva roccia calcarea, ed attraversato da un arcaico tracciato pastorale, fu chiamato: "Passo de Val de Nace" Il termine toponimico "Nace" potrebbe, infatti, raffrontarsi col latino "arx", "arce", "rocca fortificata" e tradursi come "Passo della Valle dell'Arce" Quasi alla base del rilievo montuoso, furono per caso scoperti, forse un secolo fa, i resti di alcune sepolture di epoca imprecisata. Alcuni anni or sono, taluni frammentari resti di tegole e scorie di fusione, provenienti dal culmine dello stesso "Monte la Croce", recati in visione all'allora Soprintendente ai Beni Archeologici per l'Umbria,  furono, da quest'ultima, dichiarati come "di possibile origine italica", ossia pre-romana. Secondo la tradizione orale popolare di Villa Col de' Canali, una misteriosa "rocca" (probabilmente identificabile con il citato castelliere), doveva sorgere sulla vetta del suddetto Monte la Croce. Tale presunto insediamento fortificato sarebbe testimoniato dai toponimi "Pie' la Rocca" (che vuol dire "ai piedi della rocca"), "Pie' de Rocca" (ed oggi, popolarmente, "Piana Rocca", o, anche, "Pie' di la Rocca"), e da quello de "I Rocconi". Una preziosa testimonianza orale, rilasciata, molti anni fa, da una signora, ora defunta, nata e cresciuta a "Pie' la Rocca", voleva, che, al culmine del Monte la Croce, vi fosse un "gran pietrone", che, percosso, avrebbe prodotto un rimbombo sordo, come se sotto di esso si fosse aperto un grande vano sotterraneo. La tradizione orale popolare locale sosteneva, inoltre, che, proprio in questo luogo, sorgesse, anticamente, un castello od una chiesa. E' più probabile, però, che, come accennato, vi fosse, forse fin da epoca pre-romana, una rocca fortificata a guardia del sottostante tracciato viario umbro, al quale fu, in progresso di tempo, sovrapposta la Via Flaminia d'epoca romana (oggi "Via Vecchia"). Secondo la testimonianza oculare d'un signore di Villa Col de' Canali, ormai da anni scomparso, il "Monte la Croce" avrebbe preso il suo nome da una grande croce di legno, collocata, un tempo, alla sua sommità, allo scopo di tenere lontano e "scongiurare" il diavolo. La Soprintendenza, recentemente messa a parte dell'esistenza di tale misterioso sito, non mancherà certo di effettuarvi un sopralluogo, finalizzato a verificare le sopra citate ipotesi e l'opportunità e la fattibilità di un auspicabile scavo archeologico.

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