Misteriosa l'origine di cinque fenditure sul monte Poggio Foce su cui è fiorita la leggenda

Irrisolto l'enigma degli "spacchi del diavolo"

 

 
 

 

 

COSTACCIARO ‑ Un'antica leggenda di Costacciaro narra come il diavolo, passando una notte per il Monte Cucco, desse una ‘gran manata’ al margine del monte Poggio Foce, stampandovi per sempre l’impronta delle cinque dita della mano sinistra. Il luogo, in cui si osservano anche di lontano cinque grandi fenditure, di epoca imprecisabile, ma di sicura opera umana, è ancor oggi detto “I Spacchi” o “I Cinque Spacchi del Diavolo”. Secondo un racconto popolare di Costa San Savino, a praticare le cinque grandi incisioni degli Spacchi fu, invece, il paladino Orlando, che, sconfitto in duello dall’abominevole gigante Sanìa, e diretto, incontro al suo fatale destino, verso la vetta del monte Le Gronde, passando per questo luogo, volle sfogare la rabbia accumulata per la sconfitta, assestando, con la Durlindana, cinque grandi “spatasciate” alla viva roccia del monte e aprendovi, così, le attuali cinque fenditure, simili ai merli di un castello. Da talune interviste di Gianni Stefanati, Maria Chiara Ronchi e Roberto Roda, effettuate nel 1986 sulla leggenda del paladino Orlando nel territorio di Costacciaro, apprendiamo quanto segue: “nel territorio di Costacciaro vi è innanzi tutto un colle segnato come Col d’Orlando; scarsi i riferimenti di tradizione orale in merito: “L’abbiamo sempre inteso chiamare così, è stata la risposta più frequente. Va tuttavia segnalata la testimonianza raccolta da Roberto Roda nel 1986 che colloca sul colle lo scontro fra Orlando e Golia (gigante o drago, a seconda delle versioni) e costituisce l’episodio introduttivo della leggenda legata alla presenza – in prossimità delle frazioni di Villa e Coldagello – di cinque evidenti “tagli” nella roccia. A questo proposito le versioni popolari della loro origine sono due e spesso si presentano in forma di ‘contaminatio’. Nel capoluogo è nota la versione secondo la quale a produrre gli spacchi sarebbe stata la mano del diavolo”. Si è detto come gli Spacchi siano certamente opera dell’uomo. Chi li abbia fatti, però, quando e perché resta un assoluto mistero. Fra le ipotesi più accreditate occorre, tuttavia, almeno segnalare quella che l’interpreta quale postazione militare a guardia della sottostante via Flaminia, e l’altra, ben più fantasiosa, che vi scorge uno spazio sacro, connesso con arcaici riti d’osservazione della volta celeste. Sarebbe auspicabile che il Parco del monte Cucco s’attivasse per rendere fruibile questo ‘sito del mistero’, valorizzandolo come merita la sua plurisecolare fama di luogo infernale. Da esso si sarebbero, infatti periodicamente sprigionati venti impetuosi e originati sinistri rumori, che, nel ricordo dei più anziani, continuano ancora oggi a suggestionare i più giovani.

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