Sabato 2 aprile 2005 / Anno VI numero 90

P O L I T I C A

V O C I   di   P I A Z Z A
Costacciaro

Dal 1289 l'Università Agraria possiede l'intero Monte Cucco e parte dei quo gruppo montuoso

Il Comune degli “Uomini originari”

COSTACCIARO - L'Università possiede almeno dal 1289 (data del primo documento che attesta la sua esistenza ) l'intero Monte Cucco e parte del suo gruppo montuoso per un totale di circa 1700 ettari. La proprietà è indivisa, nessun "uomo originario" possiede un proprio pezzo di montagna. Solo gli abitanti di Costacciaro hanno la qualifica di "uomini originari" e la famiglia deve risiedere nel territorio di questo bel borgo da almeno un secolo. Le donne possono entrare a far parte della comunità solo se vedove od orfane di uomini originali che non abbiano eredi maschi. Oltre all'indivisione della proprietà ed al fatto che nessuno può continuativamente avere l'uso della stessa parte di montagna, l'altra caratteristica interessante e che l'uso dei boschi e del territorio non è precluso a chi non fa parte dell'Università Agraria (università nell'accezione di "tutti") degli uomini originari. Infatti alcune zone di bosco erano destinate al taglio da parte di persone povere e quest'ultime potevano macinare i cercali gratuitamente nei mulini dell'università. (E’ ancora visibile un bellissimo ed antico frantoio). Gli uomini originari hanno sempre gestito il territorio con criteri che possono sembrare arcaici ma sono in realtà modernissimi sia da un punto di vista sociale sia dal punto di vista della difesa ambientale. La natura è rimasta pressoché integra pur dando nell'arco di circa 8 secoli tutti i suoi frutti. Il concetto de risparmio e cura delle risorse ed una gestione comunitaria della montagna hanno permesso un felice rapporto tra uomo e natura fino ai nostri giorni          A. P.


Un volume per ripercorrere le tappe salienti dell’evoluzione socio-culturale del Comune appenninico

Costacciaro, i primi 60 anni

La ricerca è stata curata da Euro Puletti e Daniele Viventi

 

ANNALISA PAFFI

COSTACCIARO ‑ L'amministrazione comunale di Costacciaro ha voluto ripercorrere le tappe salienti dell'evoluzione socio‑culturale del Comune, attraverso i Sindaci che si sono avvicendati alla guida del Municipio dal dopoguerra ai giorni nostri. questa ricerca dal titolo "1944 - 2004: sessant'anni di democrazia a Costacciaro; il mutamento del volto del Comune attraverso 1'avvicendamento delle sue amministrazioni" carata da Euro Puletti e Daniele Viventi, si è concretizzata in un prodotto multimediale che sarà presentato sabato 9 aprile, alle ore 17:00, presso la Sala San Marco del Museo del Parco di Costacciaro. Si è così ricostruita la dinamica, attraverso la quale si è venuto lentamente a delineare il volto attuale di Costacciaro: l'operato e le realizzazioni concrete delle amministrazioni comunali succedutesi, riassunte nella figura del sindaco, sono andate lentamente a modificare l'assetto politico‑istituzionale e socio‑economico del comune. La scuola. Nel dopoguerra, gli unici edifici scolastici esistenti erano quello di Costacciaro (ex convento francescano), e, già costruiti in epoca fascista, quelli di Rancana e Termini Chiascio. Nella seconda metà degli anni Cinquanta, alfine di migliorare questa situazione, il sindaco Armando Ronconi profuse un grande impegno per la creazione di nuovi edifici scolastici, aprendo la strada alla loro successiva realizzazione. Tra il novembre 1962 ed il dicembre 1964 furono realizzate numerose ed importanti opere pubbliche, fra le quali spiccano la realizzazione dell'edificio scolastico di Villa Col de' Canali, costruzione della nuova scuola di Rancana ed approvazione del progetto esecutivo dell'asilo infantile di Costacciaro. L'Amministrazione Galli fu impegnata nella progettazione e costruzione della scuola materna nel capoluogo e nelle frazioni. L'amministrazione Morelli si dette da fare per l'accorpamento definitivo delle scuole elementari, assieme alla scuola media, nell'edificio del capoluogo, fatto oggetto di un radicale intervento di consolidamento e ristrutturazione. Ottenne, quindi, il potenziamento della scuola materna statale di Villa Col de' Canali, e l'intitolazione delle scuole di Costacciaro ad " Efrem Bartoletti".

La viabilità. La viabilità era, ovunque, precaria negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Galli risolse i più urgenti problemi relativi alla viabilità interna del capoluogo di comune, e realizzò una apertura della carrozzabile per Rancana, detta "Strada della Fornacetta", nonché nella realizzazione della strada comunale Costacciaro‑Pian delle Macinare. Col primo cittadino Arcangelo Coldagelli si realizza la costruzione del tratto di strada contiguo al Santuario Mariano della Madonna delle Grazie di Costa San Savino, la messa in opera dell'ampio piazzale, prossimo alla medesima chiesa, in località "Il Giardinello", l'esecuzione dei lavori che hanno condotto alla realizzazione del nuovo ponte sul Fosso di Capodacqua, nei pressi di Coldagello. II sindaco Morelli rende operativo l'ampliamento di via della Roccaccia, già iniziato da Silvana Tommasoni, sistema il piano stradale, mette in sicurezza e depolverizza la strada comunale Costacciaro ‑ Pian delle Macinare, asfalta la strada Fontane, Col Martino, Palazzo Billi, e gran parte delle principali strade comunali, e risistema i due viali d'accesso al capoluogo di comune, migliorando la strada Casaccia‑Pascolo, e realizzando una piazzetta e marciapiedi nella frazione di Villa Col de' Canali, e, nel mandato successivo, altri parcheggi nella frazione di Costa San Savino.

La distribuzione idrica e l'igiene. Per comprendere in quale contesto d'arcaicità si muovessero ancora i cittadini di Costacciaro nel dopoguerra, basti dire che la prima ordinanza emessa dal sindaco Ruggero Lupini fu quella consistente nella proibizione di gettare l'urina dalle finestre delle case sulla pubblica via. Il sindaco Fedele Galli realizzò l'importante acquedotto di Capodacqua, che risolse, in maniera pressoché definitiva, i problemi di approvvigionamento idrico di molte case sparse, e, segnatamente, dei nuclei di Coldagello e Lanciafame. li sindaco Arcangelo Coldagelli capterà, successivamente, la sorgente Acqua Santa di Caprile, destinandola ad uso idropotabile. Il primo sindaco donna di Costacciaro, Silvana Tommasoni, costruì alcuni acquedotti rurali, prima inesistenti, mentre, più tardi, durante l'ultimo mandato Morelli, si addiverrà al rifacimento della condotta adduttrice dell'opera di presa dello Scirca, ed al risanamento della quasi totalità della rete idrica comunale.


Alla scoperta della Costacciaro medievale con i ragazzi della II C

COSTACCIARO ‑ E' prevista per questo pomeriggio, presso la sala San Marco del museo del Parco di Monte Cucco, la cerimonia di presentazione dell'opuscolo informativo, dal titolo "Alla scoperta della Costacciaro medioevale con i ragazzi della II C". A tale iniziativa hanno fornito il loro patrocinio Comune, Parrocchia, Associazione Pro‑loco, Università degli Uomini Originari di Costacciaro e Parco del Monte Cucco. Nello stesso contesto, inoltre, verrà proiettato un video illustrativo, incentrato sul medesimo tema dell'opuscolo, ed intitolato "Il paese delle dieci torri. Viaggio a ritroso nel tempo nella Costacciaro del Medio Evo". Il terzo prodotto, illustrato pubblicamente dal curatore, ingegner Celso Bartoletti, era un plastico che ricostruiva alcuni monumenti storici della Costacciaro d'origine medievale. Tali prodotti sono stati realizzati, nel corso dell'anno scolastico 2003/2004, dalle classi I e II della scuola secondaria di I grado "Efrem Bartoletti" di Costacciaro, che hanno portato, così, brillantemente a termine l'ultima fase del progetto, dell'Istituto Scolastico Comprensivo di Sigillo, I Sentieri del Monte Cucco, dal titolo L'impianto urbanistico di Costacciaro nel Medioevo. Gli alunni sono stati costantemente seguiti, nei diversi stadi progettuali, dagli esperti dott. Euro Puletti ed ingegner Celso Bartoletti e dai docenti del plesso Patrizia Biscarini e Pierluigi Gioia.


Servizio civile da primato

“Anziani e giovani per la collettività” tra i primi progetti in Umbria

COSTACCIARO ‑ Costacciaro è stato il primo Comune della Regione dell'Umbria, insieme a Perugia, ad aver ottenuto l'approvazione nei primi mesi del 2003 e quindi ad aver realizzato un progetto di Servizio Civile. Il progetto è stato chiamato "Anziani e giovani per la collettività”; 4 ragazzi sono stati impegnati mediamente 30 ore alla settimana da marzo 2004 alla fine di febbraio 2005. Per la prima volta il Comune di Costacciaro ha potuto realizzare iniziative caratterizzate da un elevato livello di innovatività e sperimentazione, in ambito sociale e culturale. Sono stati offerti attraverso il coordinamento del Settore Servizi Sociali del Comune, servizi di natura integrata che hanno visto la collaborazione della Scuola, delle Associazioni del territorio, della Parrocchia e del Consiglio Comunale dei Ragazzi. "A nonne della cittadinanza di Costacciaro vorrei rivolgere un ringraziamento e una lode" dice il sindaco di Costacciaro Rosella Bellucci" ai 4 operatori, Fabio, Manuela, Sara e Silvia, per l'impegno, la motivazione e la disponibilità sempre dimostrate in questo anno, Che sono certa, rappresenterà un elemento positivo nel loro percorso di crescita umano e professionale." Sono stati così avviati uno sportello amico per le informazioni agli anziani e il servizio di trasporto; il sostegno scolastico, con interventi realizzati presso la scuola elementare e media; il sostegno linguistico per extracomunitari; l'aiuto compiti domiciliare per bambini; l'assistenza domiciliare leggera per adulti; iniziative di animazione per ragazzi in collaborazione con il Ccr e la parrocchia; un centro estivo per bambini; la gestione della biblioteca comunale e delle visite al Museo del Parco.  A. P.